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venerdì 1 dicembre 2017

LINSURREZIONE IN UCRAINA DURANTE LA RIVOLUZIONE RUSSA

Alcuni spiegano il suo nascere esclusivamente con l'occupazione austro-tedesca e col regime dello hetman ( ufficio governativo storico e istituzione politica dell'Ucraina equivalente a un capo di stato). L'insurrezione ha le sue radici nei motivi più profondi della rivoluzione russa ed è un tentativo dei lavoratori per portare la rivoluzione sino al suo termine: la liberazione effettiva e il governo del lavoro. Gli austro-tedeschi e la reazione dei proprietari non fecero che anticipare l'apparizione di questo movimento.
Il movimento prese subito larga diffusione. I contadini si sollevavano dappertutto contro i proprietari, li uccidevano o li cacciavano, prendendo per sé terra e beni, senza risparmiare in questa azione gli oppressori stranieri. Ne seguì una serie di repressioni spietate da parte dei tedeschi e delle autorità locali,che uccidevano in massa i contadini dei villaggi insorti, bruciando ogni loro avere. In breve tempo centinaia di villaggi patirono la rappresaglia furiosa della casta dei militari e dei proprietari. Questo accadde nel giugno luglio agosto del '18. Allora i contadini fedeli al loro movimento cominciarono ad agire con i metodi della lotta partigiana. Quasi per forza di una organizzazione invisibile, e quasi contemporaneamente in diverse parti del paese, sorse un gran numero di brigate partigiane, che cominciarono a operare incursioni contro i proprietari le loro guardie e i rappresentanti della autorità. Solitamente queste brigate partigiane, che consistevano di 20, 50, 100 uomini a cavallo ben armati, operavano assalti rapidi e inaspettati alle case dei possidenti e alla guardia nazionale di determinate località, uccidevano tutti i nemici dei contadini e poi scomparivano.
Le vaste rivolte di interi villaggi non erano affatto preparate e parevano l'erompere di una forza naturale, così le azioni partigiane erano condotte esclusivamente da contadini, senza la guida di nessuna organizzazione politica.
Il metodo insurrezionale pose i contadini nella situazione di dover curare da sé il movimento, di doverlo guidare da soli e da soli condurlo alla vittoria. Nel corso di tutta la lotta con lo hetman e i possidenti, anche nei momenti più duri di questa lotta, i contadini rimasero soli di fronte al nemico, organizzato armato feroce. Il suo tratto più caratteristico, là dove esso
rimase sino all'ultimo movimento di classe e non cadde sotto l'influenza di elementi partitici o nazionalistici, non fu soltanto il fatto di uscire dal cuore della massa contadina, ma anche la coscienza comune a tutti i contadini di essere essi stessi i dirigenti del loro movimento. Di ciò erano convinte le brigate partigiane e se ne gloriavano, sentendo in sé la forza della loro grande missione. Le feroci repressioni della controrivoluzione diretta dai possidenti non ostacolarono il movimento, ma lo allargarono, estendendolo a tutte le località. Durante il corso stesso del movimento i contadini, unendosi, si avvicinavano a un comune piano di azione rivoluzionario. Questa unione perseguiva pure lo scopo di trarre dalla massa rivoluzionaria dei contadini una forza reale e organizzata, che potesse combattere contro qualsiasi controrivoluzione e salvare la libertà e la terra del popolo insorto.
La parte più importante in questa opera di unificazione, come in quella dello sviluppo generale del movimento rivoluzionario nel Sud dell'Ucraina, fu svolta dalla brigata di insorti condotta dal contadino indigeno Nestor Machnò. 

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