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venerdì 1 dicembre 2017

LA BANDA BONNOT (da piccoli)

Jules Bonnot, da ragazzo colleziona furtarelli di poco conto, abbassa la cresta a qualche galletto di quartiere e fa la pelle a un losco individuo il cui cadavere viene ripescato nella Moselle. Viene imprigionato dopo aver usato un tirapugni americano sulla faccia dei gendarmi di quartiere. Quando esce dal carcere ha una lite violenta con il padre perché non la pianta di fargli prediche e scenate. Nonostante sia diventato conducente e meccanico  di Sir Arthur Conan Doyle, continua con le sue bravate. Diventa bravo a rubare bici e motocicli, a far circolare alcool di contrabbando, a trafficare automobili, a fabbricare monete false per macchinette a gettoni, poi banconote false, a forzare casseforti con la fiamma ossidrica e ad assaltare treni.

Octave Garnier, già da quando lavorava sullo sdoppiamento della linea Dieppe-Pontoise, fomentava scioperi ed esortava all’eliminazione dei gallonati di qualunque specie. Chiamato alle armi, diserta. Accampato insieme a Callemin nei locali del giornale l’Anarchie, dove c’è perfine una postazione di tiro al bersaglio. All’insaputa del responsabile del luogo Victor Serge, si mette a stampare banconote false e carte da ispettori di sicurezza. Con Carouy, e spesso Metge il cuciniere, ruba macchine da scrivere, statuine stoffe pregiate e organizza razzie negli uffici postali, nelle esattorie e nelle verande degli ufficiali.

Raymond Callemin, poi Raymond la Scienza, fin da piccolo era imbattibile nel rubare leccornie per poi gustarle sui tetti del Palazzo di Giustizia di Bruxelles. Pizzicato a 17 anni durante una delle sue imprese illegali non trova più nessun tipo di lavoro. Quindi la strada del banditismo lo travolge: di volta in volta viene accusato di furto nei locali pubblici, di percosse e lesioni su persone addette alla sorveglianza, di frode ferroviaria, di pestaggio contro il padrone di un cantiere.

Andrè Soudy, a 13 si fa un mese per aver sostenuto degli scioperanti con dei volantini del sindacato dei droghieri. L’anno dopo per resistenza e oltraggio agli agenti che viene nuovamente incarcerato. Torna nuovamente in carcere per furto e ricettazione. I suoi soggiorni nelle patrie galere gli danno tutto il tempo per leggere Stirner e Nietzsche. 

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