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giovedì 14 dicembre 2017

Lamento in morte di Giuseppe Pinelli di Franco Trincale

E persiru la testa
e nun sanno cosa dire
la corda gruppa gruppa
è morto senza colpa.
E lo chianginu l’amici
li scontenti e gli infelici

e lo piange la moglieri 
li compagni ferrovieri.
Che innocente lo infamari
gli inquirenti di Milano.
Per tre giorni e per tre notti
interrogato ai ferri corti
tra fumate e cosi storti
nella morsa lu stringeru.
E che fumu intra la notti
li pensieri s’annebbiaru
era chiusa la finestra
poi aperta la lasciaru.

Era quasi mezzanotte
e ‘a finestra c’è la morti.

“e chi fici la morti?
L’aspittò fuori la corti a Giuseppe
o entrò dalla balcunata
entro la stanza affumicata
e annebbiò li sentimenti
dell’esperti inquirenti”

Era quasi mezzanotti
e caddi nella corti
e strisciò dù cornicioni
che era sotto lu balconi.
Era morto sull’istanti
steso a terra malamenti
ma pareva fossi morto
un istante precedenti.
Lu questore dissi poi
non l’abbiamo ucciso noi.    



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