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giovedì 31 maggio 2018

AMERICAN PASTORAL di Ewan McGregor

La trama di American Pastoral segue quella del libro di Roth. Protagonista assoluto è Seymour Levov, detto lo Svedese, un uomo che agli occhi di tutti sembra vivere un sogno, anzi il sogno americano: bravo nello sport, geniale in tutto ciò che fa, sposato con la bellissima Miss New Jersey e padre di Meredith, detta Merry. Quella dello Svedese e di sua moglie Dawn sembra essere il prototipo (o lo stereotipo) della famiglia perfetta, ma man mano che Merry cresce comincia a prendere le distanze dai genitori che lei definisce impietosamente "borghesucci" aderendo ai movimenti di protesta che chiedono non solo la pace in Vietnam, ma che si compia una vera rivoluzione all'interno della società americana.
Ogni atto sembra essere lecito perché la rivoluzione si compia, anche uccidere. Così quando l'ufficio postale vicino casa dei Levov esplode, uccidendo un uomo, i sospetti cadono proprio su Merry che nel frattempo è scomparsa. La vita dei Levov cade a pezzi: lo Svedese e Dawn non riescono a confrontarsi con la possibilità che la figlia si sia trasformata in una terrorista e in particolare proprio lo Svedese non si rassegna alla perdita di Merry.
Gli anni che seguono sono un perpetuo tentativo di ritrovare la ragazza, lo Svedese segue ogni genere di pista, lasciandosi anche manipolare da una ragazza che è, o dice di essere, una compagna di lotta di Merry.  Dawn e lo Svedese prendono quindi strade diverse. La madre è pronta, malgrado l'immenso dolore, a lasciare andare via il ricordo della figlia, perché insistere la porterebbe alla pazzia, ma lo Svedese no. Dilaniato dalla sofferenza, lo Svedese non rinuncia ad avere un ultimo disperato colloquio con Merry, che forse metterà fine alle sue illusioni.
Ciò che trasuda American Pastoral è il quadro fastidiosamente perfetto di una famiglia brava a nascondersi dietro le apparenze.
Nella prima parte del film sono intense e indimenticabili le scene, colme di tenerezza e amore dovute all’armonia familiare, che mostrano i momenti fondamentali della vita di Merry accanto ai suoi genitori. Una volta raggiunta l’età della ragione, Merry assume un atteggiamento di aperta e violenta contestazione contro la società americana, le sue sicurezze e le sue ingannevoli ipocrisie. In questa parte del film il
regista Ewan McGregor, fedele alla poetica del libro di Roth, rappresenta il conflitto insanabile tra la generazione dell’immediato dopoguerra, impegnata a realizzarsi in obbedienza all’idea di felicità derivante dal sogno americano, e la nuova generazione che nel 1968 contestò la guerra in Vietnam, rivendicò il rispetto dei diritti civili contro ogni forma di discriminazione nei riguardi della popolazione nera e delle minoranze razziali, e mise in discussione la politica estera degli Usa. Infatti Merry, sempre più insofferente verso il modello educativo che i suoi genitori tentano di imporle, si reca a New York e inizia a frequentare gruppi politici, radicalizzati e inclini a commettere azioni terroristiche.
È interessante assistere a questa mirabile simmetria nella rappresentazione, tra la ribellione che Merry decide di compiere contro l’autorità incarnata dai suoi genitori e i violenti scontri che attraversano le città americane in quegli anni. Una volta completato il liceo, Merry viene letteralmente risucchiata dalla contestazione giovanile più polarizzante e violenta: con la stessa forza e, si può dire, con la stessa rabbia che l’allontanano dalla sua famiglia e dai valori che rappresenta. Fino ad entrare in latitanza, compiendo  azioni e seminando bombe contro l’establishment americano.
Elegia di un'America anni sessanta che va perdendo la sua innocenza e di sogni inesorabilmente destinati a infrangersi.


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