01 – Forte tensione nelle università parigine della Sorbona e di Nanterre. Per tutto il mese di aprile studenti di sinistra e fascisti del gruppo Occident si sono fronteggiati e scontrati più volte.
02 – Chiusa a Nanterre la facoltà di Lettere. La mattina seguente la polizia invaderà il campus. Alla Sorbona i fascisti distruggono la sede del sindacato studentesco Unef.
03 - Trecento studenti si riuniscono alla Sorbona per protesta contro la chiusura di Nanterre. I Crs circondano l’università. Le trattative tra studenti e polizia durano ore mentre migliaia di studenti si affollano nelle strade vicine. In serata violenti scontri.
04 – L’Unef e il sindacato insegnanti proclamano uno sciopero generale e una manifestazione a partire dal 6.Per il 6 è anche fissata la riunione della Commissione disciplinare dell’università di fronte alla quale devono comparire 6 studenti tra cui Cohn-Bendit.
05 – Sei studenti vengono processati per gli scontri del 3; quattro sono condannati a pene detentive senza condizionale. La Sorbona rimane occupata dalla Polizia.
06 – Un corteo di 15.000 persone parte dalla Sorbona, passa sulla riva destra e manifesta di fronte al Palais Royal, torna al Quartiere latino e tenta di occupare l’università. Gli studenti affrontano fino a tarda sera la polizia. 487 feriti.
07 – Quasi 50.000 studenti universitari e medi passano in corteo dal Quartiere latino alla riva destra malgrado il divieto della polizia. Al ritorno l’Unef ordina lo scioglimento ma i manifestanti a partire dalla mezzanotte ingaggiano nuovi scontri con la polizia.
08 – Il governo si impegna a riaprire la Sorbona e Nanterre se i disordini non si ripeteranno. A sera un corteo di 30.000 persone sfila per il Quartiere latino. Al termine il servizio d’ordine dell’Unef impone lo scioglimento per rispettare i patti con le autorità.
09 – Il rettore riapre la Sorbona e Nanterre ma la polizia non abbandona l’università. Nel pomeriggio di fronte a un sit-in di migliaia di studenti, il segretario della Snesup Geismar si autocritica per aver cercato l’accordo con il rettore.
10 – Un corteo di protesta sfila sotto la prigione della Santé. La polizia blocca i ponti per la riva destra, gli studenti occupano il Quartiere latino e innalzano decine di barricate. Alle 2, dopo ore di trattative, la polizia attacca le barricate. Gli scontri sono violentissimi e continuano fino all’alba.
11 – Tutta la Francia è sconvolta dagli scontri di Parigi: la radio ha mandato in diretta sia le trattative tra studenti e rettore sia l’intera battaglia. I sindacati indicono lo sciopero generale per il 13. Il Primo ministro Pompidou, rientra precipitosamente in Francia.
12 – Nonostante Pompidou abbia accettato tutte le richieste degli studenti (riapertura della Sorbona il 13 e scarcerazione di tutti gli arrestati la tensione è altissima. Alle manifestazioni studentesche in Francia si uniscono gruppi di giovani operai.
13 – Centinaia di miglia di francesi in piazza. A Parigi manifestano in 800.000. la tensione tra studenti e sindacati non esplode ma gli studenti rifiutano le direttive di scioglimento al termine del corteo e occupano la Sorbona appena riaperta.
14 – Lo sciopero spontaneo comincia in Lorena con l’agitazione delle officine Claas. A Nantes gli operai della Sud-Aviation occupano la fabbrica e sequestrano il direttore e alcuni dirigenti.
15 – Gli operai della Renault-Clèon entrano in sciopero, sequestrano il direttore e una decina di dirigenti, alzano la bandiera rossa sulla fabbrica e dichiarano l’occupazione illimitata. Subito occupate altre due fabbriche nella stessa zona.
16 – L’agitazione arriva alla Rénault di Flins e in serata viene occupata la Rénault-Bilancourt, principale fabbrica del paese. Le fabbriche occupate sono 50. A Parigi occupati il teatro Odéon e l’Accademia di Francia.
17 - Sono 200.000 gli operai in sciopero. Il sindacato, preso alla sprovvista dalla lotta delle fabbriche della provincia, riesce a gestire la situazione solo a Bilancourt dove tenta di bloccare l’incontro operai-studenti. Parigi è presidiata da 70.000 poliziotti.
18 – Lo sciopero è totale coinvolge 2 milioni di persone. Sono bloccate scuole, fabbriche, ferrovie, miniere, porti, uffici, industrie agricole. De Gaulle anticipa il ritorno dalla Romania. I sindacati insistono sul carattere rivendicativo della lotta.
19 – Lo sciopero ha oramai paralizzato l’intera vita del paese. Giornalisti e tecnici della televisione controllano le trasmissioni. A Parigi si formano code di fronte ai negozi, in un clima apertamente insurrezionale.
20 – Occupato il porto di Marsiglia. Bloccate le centrali elettriche e telefoniche. Il segretario del Pcf Waldeck-Rochet propone la costituzione di un governo popolare. Il segretario della Cgt Seguy si pronuncia contro lo sciopero insurrezionale.
21 – Gli scioperanti sono 7 milioni, Waldeck-Rochet propone ai leader degli altri partiti di sinistra Mitterrand e Mollet la creazione di un blocco unito delle sinistre. Sartre parla alla Sorbona occupata. Occupati anche tutti i teatri principali di Parigi.
22 – Lo sciopero si allarga ancora. Una mozione di censura del governo gollista non passa per 11 voti. Tolto il diritto di soggiorno al leader del Movimento 22 marzo Cohn-Bendit, di nazionalità tedesca, in trasferta ad Amsterdam per una manifestazione.
23 – Lo sciopero oramai coinvolge quasi 10 milioni di persone. Scontri e barricate al Quartiere Latino ma la Cgt rifiuta di aderire alle manifestazioni per il rientro di Cohn-Bendit. Il leader sindacale Barjonnet si dimette per protesta.
24 – L’atteso discorso televisivo di De Gaulle dura 7 minuti. Il generale indice un referendum entro un mese. Gli studenti si scontrano con la polizia nelle principali città. A Parigi tentano di assaltare la Borsa e impegnano la polizia su un fronte di 10 Km.
25 – Il bilancio degli scontri è pesantissimo: centinaia di feriti, un manifestante morto a Parigi, un commissario ucciso a Lione. In serata nuova battaglia a Bordeaux. Anche i contadini alzano barricate.
26- Il discorso di De Gaulle è stato un fallimento e il governo è disorientato. La benzina già razionata, verrà d’ora in poi distribuita solo in casi d’emergenza. A Grenelle i sindacati cercano un accordo con i rappresentanti degli industriali e del governo.
27 - All’alba la bozza di accordo è pronta. Le conquiste sindacali sono limitatissime e nella stessa giornata le assemblee delle fabbriche occupate bocceranno il progetto e voteranno il proseguimento della lotta.
28 – Si dimette il ministro dell’educazione Peyrefitte. Mitterand propone un governo alternativo presieduto da Mendéès-France, ma il Pcf si dissocia. La Cgt convoca una manifestazione a Parigi per il giorno seguente.
29 – 500.000 di persone alla manifestazione di Parigi. De Gaulle si reca di nascosto alla Rft dove incontra il vecchio nemico Gen. Massu, comandante del corpo d’occupazione, l’unico di cui il governo si fidi in caso di prova di forza.
30 – De Gaulle parla alla radio. Un discorso durissimo in cui rifiuta di dimettersi, scioglie l’Assemblea Nazionale, rinvia il referendum, annuncia elezioni per il 2 giugno, minaccia il ricorso alle forze armate.
31 – Manifestazioni golliste in tutte le città francesi, che si scontrano con gruppi di sinistra. Pompidou forma un nuovo governo.
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