Bodo’s Project è un progetto di comunicazione “altra” per la creazione e la circolazione di scritti, foto e di video geneticamente sovversivi. La critica radicale per azzerare la società della merce; la decrescita, il primitivismo, la solidarietà per contrastare ogni forma di privatizzazione iniziando dall’acqua. Il piacere e la gioia di costruire una società dove tutti siano liberi ed uguali.
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giovedì 27 febbraio 2020
Diggers, una combriccola composta da cavalieri psichedelici
Nella baia di San Francisco nella seconda metà degli anni Sessanta esplode la più grande rivolta che gli Stati Uniti d’America hanno vissuto nel xx secolo. Una rivolta contro il militarismo, contro le discriminazioni razziali, contro quelle sessuali, contro un modello di vita votato all’accumulazione di denaro e informato su valori disumanizzanti. A portarla avanti è una generazione – quella dei ventenni – che rappresenta il 40% dell’intera popolazione degli Stati uniti, che non ne vuole sapere di guerre, di competizione, di discriminazione razziali, che sta provando nella pratica quotidiana a ribaltare questi valori sostituendoli con altri. I baby-boomer Statunitensi tesseranno la loro rivolta sul territorio dello Stato più ricco del paese, la California, tracciando la strada per tutte le rivolte degli anni sessanta in Europa. A contribuire a questo cambiamento partecipano artisti di ogni settore compresi gli attori e in particolare quelli che praticano il teatro di strada. E’ in quest’ambito che nascono i Diggers. Una combriccola composta da cavalieri psichedelici, da ladri visionari e da utopisti pratici, autoproclamatisi difensori del Santo Crocicchio di San Francisco dall'assalto delle forze congiunte di polizia, pubblicitari, mafiosi e turisti. Imitando spavaldamente Robin Hood, trasformarono dal '66 al '69 Haight Ashbury in una succursale della foresta di Nottingham, proclamando senza appello la fine del danaro e il diritto d'ognuno ad accedere ad una vita libera. Per metterla in politica sono un gruppo di libertari ed anarchici che teorizzano città libere, praticano la gratuità, il rifiuto della proprietà, della competizione, dell’omologazione ai valori dello stato più ricco del mondo.Nel breve volgere di qualche mese riescono a trasformare la rappresentazione scenica in realtà vissuta, operando il superamento dello spettacolo in vita vissuta. La città non è più solo un palcoscenico su cui esibirirsi, ma si trasforma in esperimento concreto del cambiamento sociale auspicato da questi rivoluzionari. Ad Haight Ashbury, un quartiere di san Francisco, la critica scenica alla proprietà si trasforma in gratuità reale e diffusa all’intero quartiere, quella ai valori discriminatori in pratiche di condivisione e reciprocità.
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