Translate

giovedì 19 novembre 2020

Alle origini dell'anarchia - parte sedicesima

1868 

In luglio Bakunin aderisce alla sezione di  Ginevra della Prima Internazionale; il 28 settembre fonda l'Alleanza internazionale della democrazia socialista, con sede centrale a Ginevra e un programma finalizzato alla “Associazione universale di tutte le associazioni locali  nel pieno dominio della libertà”. Nell'ottobre l'italiano Giuseppe Fanelli giunge a Madrid come emissario di Bakunin per fondarvi la sezione dell'Internazionale. Diffonde in  Spagna i principi del socialismo antiautoritario che avranno in quel paese un seguito Ira i più consistenti, grazie anche alla tradizione delle province che lottano senza tregua contro il potere centrale. Le proposte di Proudhon, già diffuse, hanno preparato il terreno anche sul piano delle idee federaliste. I proudhoniani spagnoli - Anselmo Lorenzo, Rafael Farga-Pellicer, José Garcia Vinas, Gaspar Sentinon e altri – accettano il collettivismo bakuninista e delegano Farga-Pellicer e Sentinon al congresso di Basilea dell'Internazionale. Dopo le sfortunate insurrezioni di Cadice (5 dicembre 1868: Comune rivoluzionaria di Cadice) e dell'Andalusia (settembre 1869), si ha il primo Congresso obrero de la regiòn espanola (Barcellona, 16-26  giugno 1870) della Federazione romanda, da cui nasce un'organizzazione federalistica che in breve tempo conterà 60.000 membri, in prevalenza contadini poveri dell'Andalusia. Nel 1873 Malaga, Siviglia, Cartagena, Valenza

e Barcellona si costituiscono in cantoni indipendenti sotto i federalisti borghesi e senza un appoggio esplicito della Federazione anti-autoritaria. Nel 1874 la repressione spazza
via i cantonisti e costringe gli anarchici alla clandestinità. Sotto il governo liberale di Pràxedes Sagasta si ricostituisce la Federación regional espanola che tiene a Barcellona dal 23 al   26 settembre 1882 il suo primo congresso pubblico. Mentre la Federaciòn s'impegna nel  dibattito sull'anarco-comunismo, i  braccianti agricoli di Jerez de la Frontera fanno una scissione e formano il gruppo dei desheredados, che nel 1883 la polizia accuserà di voler eliminare alcuni dirigenti della Federación, tra cui Farga-Pellicer. Si tratta di una provocazione poliziesca che s'inquadra nel caso della Mano negra, la società segreta che secondo le autorità intendeva assassinare i latifondisti dell'Andalusia ed eliminare la Federaciòn rimasta ancorata al collettivismo secondo la teorizzazione fatta dal più noto pensatore dell'anarchismo spagnolo, Ricardo Mella. Migliaia di arresti, 300 dure condanne   detentive e 8 condanne a morte costringono l'anarco-comunismo andaluso a una nuova clandestinità, che culminerà nella guerriglia degli anni novanta. I tre quarti della popolazione dell'Andalusia sono, e tali resteranno fino allo scoppio della guerra civile (1936), dei braccianti a giornata, braceros che ogni giorno sono costretti a vendere per un salario miserabile la propria forza lavoro. Nei primi decenni dell'Ottocento i villaggi dell'Andalusia manifestarono il loro odio di classe con una guerriglia contadina dai connotati inconsapevolmente anarchici: distruzione di catasti e contratti d'affitto, abolizione del denaro, separazione dallo stato spagnolo e creazione di comuni indipendenti che coltivano collettivamente la terra. Prive di coordinamento, le rivolte furono soffocate nel sangue dopo pochi giorni dalle truppe governative. È l'anarchismo che fornisce a questo ribellismo spontaneo del proletariato agricolo una base ideologica e una struttura organizzativa che si esprimono nelle lotte degli anni novanta. Il 9 gennaio 1892 un
tentativo di liberare 157 anarchici sospetti di appartenere alla Mano negra porterà alla cruenta battaglia di Jerez de la Frontera. Alla fine del '93 saranno strangolati con la garrota gli anarchici Paulino Pallàs, Santiago Salvador e altri 5 compagni considerati, senza alcuna prova, responsabili dell'attentato al teatro Liceo del 7 novembre 1893 (20 morti e numerosi feriti). La guerra con gli Stati Uniti, la perdita di Cuba e delle Filippine, le rivelazioni sulle torture del Montjuich (Barcellona) che indignano l'Europa costringono il governo spagnolo ad allentare la repressione. Nel 1900 viene creata a Madrid la Federación de la región espanola, che conta subito 52.000 aderenti. L'anno successivo il pedagogista libertario Francisco Ferrer y Guardia fonda a Barcellona la Escuela moderna. È la ricerca di strade diverse dal terrorismo o dall'insurrezionalismo bakuninista. Negli ultimi decenni dell'Ottocento e nei primi del Novecento la diffusione di una coscienza rivoluzionaria si accompagna alla formazione, nella zona barcellonese ricca e sviluppata, di un proletariato industriale assai numeroso ed estremamente concentrato: nel 1918, l'80 per cento degli operai catalani sarà organizzato nel movimento anarco-sindacalista della Confederaciòn Nacional del Trabajo (CNT). Alla fine dell'Ottocento l'anarchismo teorico, raccolto attorno alla "Revista Blanca" fondata nel 1896, conquista le simpatie degli intellettuali e artisti (tra questi il giovane Picasso e il romanziere Pio Baroja autore di Aurora  Roja).



Nessun commento:

Posta un commento