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giovedì 12 novembre 2020

Alle origini dell’anarchia parte quindicesima

1864 

Muore in misteriose circostanze (forse suicida nel giugno 1867) Joseph Déjacque, operaio decoratore francese nato nel 1821, marinaio, socialista, poeta. Ripetutamente arrestato, il 22  ottobre 1851 è condannato a due anni di galera per l'insieme delle sue poesie: Les Lazaréennes, Fables es poésies socialistes appena pubblicate a Parigi. Fugge a Londra, poi a New York, ove pubblica nel 1854 un opuscolo su La Question Révolutionnaire, di intonazione anarchica. A New Orleans scrive (1856-58) L'Humanisphère. Utopie anarchiste e nel ‘57 una edizione aumentata delle sue poesie. Nel 1858-61 si stabilisce a New York e pubblica la sua Utopia in un giornale quasi interamente redatto da lui: "Le Libertaire. Journal du mouvement social", che esce dal 9 giugno '58 al 4 febbraio '61. Cura lui stesso la piccola ma non infima diffusione del giornale, lavora per campare, poverissimo e malato. Dappertutto, anche nel socialismo, vede autoritarismo. Torna sfinito a Parigi, forse in preda a un crollo psichico. Fautore della “legislazione diretta” con una maggioranza variabile a seconda dei diversi argomenti, anrcosindacalista ante litteram, paladino di una liberissima “communauté anarchiste”, influenzerà dopo un secolo di silenzio l'immaginazione dell'Internazionale Situazionista. 28 settembre. Creazione dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori. Association Internationale des Travailleurs (AlT o Prima  Internazionale), per iniziativa di varie organizzazioni di lavoratori inglesi, francesi e tedeschi e con l'appoggio di rivoluzionari di  tutta Europa, tra cui Karl Marx e Friedrich  Engels, Giuseppe Mazzini, Lassalle e  Proudhon. L'affollatissima riunione si tiene alla St. Martin's Hall, Long Acre, Londra. Era stata preceduta dai contatti avuti dai delegati dei lavoratori francesi, in prevalenza proudhoniani, alla Esposizione Internazionale di Londra dell'agosto 1862, con elementi di sinistra delle Trade Unions inglesi. Marx, invitato come rappresentante dei lavoratori tedeschi, partecipa senza parlare; interviene al suo posto un operaio tedesco. Gli italiani sono rappresentati da Amilcare Cipriani.

1865 

All'Avana gli anarco-sindacalisti fondano il giornale "La Aurora", dedicato ai problemi dei lavoratori dell'industria del tabacco, che sono all'avanguardia nel movimento operaio. Le idee rivoluzionarie portate a Cuba verso il 1860 dai lavoratori spagnoli emigrati in cerca di migliori condizioni economiche e di libertà, risentono dell'anarchismo predicato dal nucleo più compatto dei barcellonesi. Un collaboratore dell'"Aurora", José de Jesùs Màrquez, fautore di cooperative e di un vago socialismo umanitario, ha abitato e lavorato negli Stati Uniti. Assieme a un gruppo di anarco-sindacalisti Màrquez fonda nel 1866 la prima lega sindacale di Cuba, Asociación de Tabaqueros de la Habana, ispirata al pensiero di Bakunin, che si svilupperà poi sotto l'influenza di Elisée Reclus, Errico Malatesta e Anselmo Lorenzo.

1866 

Settembre. AI primo congresso dell'AIT, a Ginevra, si manifesta l'opposizione proudhoniana a Marx, che si rafforzerà nel II congresso (Losanna, settembre 1867). A Le Locle, in Svizzera, il maestro James Guillaume, il vecchio radicale Constant Meuron e i lavoratori dell'ancora artigianale industria orologiaia fondano la sezione dell'Internazionale che si svilupperà successivamente nella Federazione del Giura, di forte tendenza bakuninista. (Guillaume romperà con Bakunin verso il 1874, dopo che il vecchio rivoluzionario si sarà ritirato negli “ozi della Baronata”, la villa di Locarno comprata, rimessa a nuovo da Cafiero e intestata a Bakunin). 


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