Stiamo vincendo qualche battaglia nella lotta per costruire un mondo dignitoso e vivibile per gli esseri umani, gli animali e l'ambiente. Però stiamo perdendo la guerra. La guerra contro l'avidità, la violenza, l'accaparramento, il profitto e il dominio. La guerra contro la supremazia classista, il potere gerarchico, la repressione statale, le multinazionali, le banche mondiali, l'aggressione imperialista e il militarismo. La guerra contro i sistemi in metastasi della crescita economica, dello sviluppo tecnologico, della sovrapproduzione e del consumismo. La guerra per fermare il tracollo biologico e l'eco-disastro planetario. La guerra per salvare le foreste, gli oceani, i fiumi, le paludi, le montagne e il suolo. La guerra per tutelare la biodiversità. La guerra contro l'olocausto animale. La guerra contro i signori della guerra e il loro implacabile assalto al pianeta e a tutte le forme di vita. Dobbiamo concentrare il nostro sguardo su una scomoda verità. Nonostante l'impegno dei movimenti sociali, animalisti e ambientalisti degli ultimi quarant'anni, e dei movimenti anticapitalisti negli ultimi due secoli, stiamo perdendo terreno nella battaglia per la democrazia, l'uguaglianza, l'autonomia, l'ecologia, la pace e la sostenibilità. Negli ultimi trent'anni il neoliberismo e il capitalismo globale hanno distrutto le socialdemocrazie, ampliato il divario tra ricchi e poveri, cacciato gli agricoltori dalle loro terre, attaccato i popoli indigeni e imposto il mercato al mondo intero, intensificando intanto la guerra agli animali e l'aggressione a tutti gli ecosistemi e alla Terra intera.
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