Reclus non ha avuto rapporti diretti con Marx ed Engels, che, comunque, l'hanno giudicato severamente. "Quel che pensano i socialisti che parlano francese mi diverte in modo particolare. Questi socialisti "che parlano francese" sono rappresentati, è noto, dalla triste figura dei fratelli Reclus (co-fondatori clandestini dell'Alleanza e assolutamente ignoti per quanto riguarda opere socialiste)" scriveva Marx a Bracke nel 1976. Ed Engels, scrivendo a Liebknecht l'anno successivo, affermava: "Eliseo è un generico compilatore e nient'altro. Visto che lui e suo fratello hanno partecipato alla creazione dell'Alleanza segreta, se vuole, può raccontarti più cose vere su quest'argomento di quante non possa dirgliene tu. Se sia o no nel campo di questi tipi, è assolutamente senza importanza: politicamente, è un pasticcione ed un impotente". Malgrado il disprezzo di Marx e di Engels, la scienza sovietica attuale riconosce qualche merito a Reclus, come dimostrano le varie edizioni della Bol'chava Sovetskaya Entsiklopedia. La presentazione più completa è quella della Enciclopedia filosofica che riportiamo integralmente: “Jean Jacques Elisée Reclus - 15 marzo 1830-4 luglio 1905. Francese, geografo e teorico dell'anarchismo. Nel 1865, aderì alla Prima Internazionale e sostenne Bakunin. Nel 1871, lottò al fianco dei difensori della Comune di Parigi. Dopo la sconfitta, fu bandito dalla Francia. Dal 1892 al 1905, insegnò geografia alla Nuova Università di Bruxelles, creata per sua iniziativa. Reclus acquistò fama universale per le sue opere geografiche, nelle quali la sua brillante capacità volgarizzatrice e letteraria si unisce a sconfinata scienza. Le opere di Reclus sono impregnate di idee di umanesimo e di solidarietà tra i popoli”. Nella sua opera L'Homme et la Terre (traduzione russa, 6 tomi, 1906-1909), Reclus ha cercato di dare un quadro complessivo dello sviluppo dell'umanità. Anche se Reclus esagerò l'influenza dell'ambiente sulla società umana, non fu un geografo determinista. Reclus rilevava la differenza tra l'ambiente statico (condizioni naturali) e l'ambiente dinamico (condizioni sociali), sottolineando che quest'ultimo modificava l'influenza del primo. Reclus ha insistito su tre "fatti sociali" o "leggi fondamentali" della storia: “la divisione della società in classi e la lotta tra di esse; la rivoluzione sociale, considerata come "la ricerca dell'equilibrio" tra le classi; ed il ruolo predominante dell'individuo. Reclus ha seguito la teoria soggettiva dell'eroe e dell'eroismo nella storia. La comparsa dei genì e la migliore utilizzazione delle qualità intellettuali degli uomini di genio da parte della società costituiscono il criterio del progresso”. La differenza tra l'evoluzione e la rivoluzione è stata trattata da Reclus in numerosi scritti. Secondo la definizione di Plechanov: per il carattere sociale delle sue riflessioni, Reclus richiama notevolmente gli enciclopedisti del XVIII sec. Intervenendo come teorico anarchico, Reclus ha aggiunto all'interpretazione anarchica la formula umanista di Rabelais: "Fà ciò che vuoi" ed è caduto in contraddizioni irrisolvibili, sforzandosi, attraverso un approccio anarchico, di risolvere il problema della libertà dell'individuo e la difesa dell'anarchismo".
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