Il mondo è a un bivio. I sistemi sociali e politici che hanno sollevato milioni di persone dalla povertà e hanno plasmato il nostro mondo in un mondo globale, stanno fallendo. I vantaggi economici di ingegno stanno diventando sempre più concentrati, la disuguaglianza è in aumento, l'economia globale sta danneggiando l'ambiente naturale. La fiducia del pubblico negli affari, nel governo, nei media e persino nella società civile è caduto al punto in cui più della metà del mondo sente che il sistema attuale sta fallendo. Il crescente divario di fiducia tra quelli nella fascia di reddito più alto del loro paese e il resto della popolazione indica che la coesione sociale è nella migliore delle ipotesi fragile e molto vicino alla rottura nel peggiore dei casi. È in questo precario contesto politico e sociale che la classe dominante, il capitale aprono a nuove e potenti sfide attraverso una serie di emergenti tecnologie: dall'intelligenza artificiale, alle biotecnologie,all'informatica quantistica, che guideranno cambiamenti radicali nel modo in cui viviamo, e che ci porteranno ad una nuova Rivoluzione industriale. Queste tecnologie emergenti non sono semplicemente progressi incrementali su tecnologie digitali di oggi, ma sono veramente dirompenti: capovolgono i modi esistenti di percepire, calcolare, organizzare, agire e consegnare. Rappresentano modi completamente nuovi di creare valore per organizzazioni e cittadini. Trasformeranno nel tempo tutti i sistemi che oggi diamo per scontati, dal modo in cui noi produciamo e trasportiamo beni e servizi, al modo in cui comunichiamo, il modo in cui collaboriamo e il modo in cui sperimentiamo il mondo intorno noi. Già, i progressi nelle neurotecnologie e nelle biotecnologie ci costringeremo a chiederci cosa significhi essere umani?
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