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giovedì 2 maggio 2024

La Memoria

Quando parliamo di memoria non ci riferiamo soltanto alla dimensione soggettiva che costituisce la base dell’identità di ciascuno di noi ma, ci riferiamo anche a quella produzione culturale in senso proprio, che prende forma, si struttura e muta nel tempo e nello spazio sociali. La concezione che il ricordare, da un punto di vista sociale, non è altro che il frutto di complessi processi di interazione e comunicazione deriva direttamente dalla sociologia della memoria. Quest’ultima ha contribuito a mettere in luce l’energia trasformativa di cui la memoria è portatrice e il fatto che da tale energia possa derivare una valenza potenzialmente conflittuale della memoria che può trasformarla in memoria contesa: una memoria “viva”, capace di mostrare il segno delle soggettività che l’hanno costituita» ma, soprattutto, capace di «fomentare divisioni potenti e devastanti. Inoltre, ha mostrato che il ricordare e il dimenticare, la memoria e l’oblio, sono azioni sociali che permettono di plasmare una determinata rappresentazione del passato e la memoria, in quanto forma culturale, si esprime ed oggettiva nelle pratiche: manufatti, musei, biblioteche, testi. All’interno di tale prospettiva teorica, la memoria diviene quindi matrice di simboli e di significati condivisi – o per lo meno riconoscibili – dai membri di una data società o di un dato gruppo. Considerarla come un oggetto socio-politico, significa osservare in che modo gli individui, i gruppi o l?intera società si rivolgono al passato; in che modo esso viene elaborato, ricostruito, raccontato o, in certi casi, cancellato. Esiste una sfera della vita delle moderne società democratiche all’interno della quale tutte le idee, le interpretazioni e iconvincimenti dei cittadini in merito a questioni che hanno una certa importanza per l’intera collettività si confrontano e si influenzano reciprocamente, modificandosi man mano e contribuendo al formarsi dell’opinione pubblica. La sfera pubblica ospita anche quelle pratiche discorsive e rappresentative riguardanti il passato che prendono il nome di memoria pubblica la quale si differenzia dalla memoria collettiva che altro non è che la memoria condivisa da un gruppo. La memoria pubblica è il “luogo” in cui le diverse memorie collettive che vivono all’interno di una società si confrontano sottoponendosi reciprocamente a critiche e cercando di imporre ognuna la propria rappresentazione di quel passato. Essa non è solo la memoria che le istituzioni propongono ai cittadini, ma è costituita da tutti i discorsi e dagli artefatti culturali riguardanti il passato che si collocano nello spazio comunicativo di una società, dove i cittadini dialogano con le istituzioni ma anche fra loro. 


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