Tra gli aspetti più creativi del ’68 va annoverata anche una proliferazione di slogan, alcuni dei quali sono divenuti frasi-simbolo dell’epoca. Qui di seguito segnaliamo quelli più famosi, taluni più politici altri più poetici, ma anche quelli a nostro avviso più divertenti, di sapore decisamente surrealista.
Siate realisti chiedete l’impossibile
Vietato vietare
L’immaginazione al potere
Rivoluzione, ti amo
Sotto il selciato la spiaggia
La barricata sbarra la strada ma apre la via
Il sogno è realtà
La poesia è nelle strade
Qui si spontaneizza
Mettere un poliziotto sotto il vostro motore
Io proclamo lo stato di felicità permanente
Ho qualcosa da dire ma non so cos’è
Esagerare vuol dire cominciare a inventare
Un poliziotto dorme in ognuno di noi. Uccidiamolo
Sono marxista tendenza groucho
Maggio ’68: la rivoluzione mondiale all’ordine del giorno
Ogni potere abusa Il potere assoluto abusa assolutamente
Non liberatemi, lo faccio da me
L’azione non deve essere una reazione ma una creazione
Io non sono al servizio di nessuno Che il popolo si serva da sé
Io non sono al servizio di nessuno (nemmeno del popolo e ancor meno dei suoi dirigenti)
Siamo tutti indesiderabili
Il potere è sulla canna del fucile (Mao) Il fucile è sulla canna del potere?
La politica si fa nelle strade
Corri compagno, il vecchio è dietro di te
Compagni, state inculando le mosche
Il sesso va bene, ha detto Mao, ma non troppo spesso
Ti amo!!! Oh! Ditelo coi sampietrini
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