"Sai che nel DNA di ogni persona c'è il rimasuglio di ogni virus che ha infettato l'essere umano dalla nascita dell'uomo? Penso che adattarsi per sopravvivere ai virus è ciò che alla fine ha trasformato i batteri in esseri umani”
1977, Inghilterra: in tutto il paese si festeggia il Giubileo d'argento per i primi 25 anni del regno di Elisabetta II. Nello stesso periodo i Sex Pistols lanciano il loro nuovo singolo, God Save the Queen, personalissima e provocatoria celebrazione dell'anniversario della regina che sciocca un'intera nazione e rende celebre il movimento punk britannico in tutto il mondo. Tutto questo è storia nota. Quello che fino ad oggi non sapevamo, è che quasi contemporaneamente tre ragazzini di un sobborgo londinese chiamato Croydon riuscivano a fare molto di più di quanto Johnny Rotten & co. potessero anche solo immaginare: far conoscere il punk perfino agli alieni e portarne così gli insegnamenti oltre i confini conosciuti della nostra galassia. Tutto comincia quando il timido Enn e i suoi due amici, una sera in un locale un po' ambiguo, si imbattono in un gruppo di strani ballerini stranieri, non stanno certo a pensare di avere a che fare con un gruppo di alieni in procinto di portare a termine quel processo di passaggio che consentirà loro di assumere fattezze completamente umane al punto da potersi integrare in società senza essere smascherati. Enn addirittura troverà in una bella ballerina del gruppo, l'eterea e un po' particolare Zen, la persona con cui vivere la sua prima esperienza sentimentale completa, che comporterà una fuga di entrambi dagli ambienti l'uno, e dagli schemi preordinati l'altra, in grado di lanciarli verso un'avventura decisamente più grande di loro. Una tragicommedia sentimentale fanta-punk! che parte con un ben ricostruito spaccato dell'ambiente punk inglese di fine anni '70 con le loro ribellioni ed il loro anticonformismo. Poi si passa al fantascientifico ma in maniera tenue delicata, senza
esagerazioni o chissà quali effetti speciali; si analizza in maniera filosofica e mistica vari rapporti umani come quello genitori-figli o quello con il pianeta piuttosto che l'amore, si arriva così ad una contrapposizione tra cultura e modi punk e quello che potrebbe essere riconducibile al new age. Il texano John Cameron Mitchell scrive la sceneggiatura insieme a Philippa Goslett basandosi sul racconto omonimo dello scrittore e fumettista Neil Gaiman, appartenente a quella generazione di autori inglesi che hanno rivoluzionato i romanzi a fumetti e alcuni personaggi della DC comics e della Marvel. Gaiman è anche autore di libri per ragazzi e il suo più famoso è forse "Coraline" da cui è tratto l'omonimo film di animazione. Regista parco e sempre curioso, John Cameron Mitchell sceglie la logica del disordine, cifra vitalistica di una follia magari senza troppa motivazione che non sia legata alle ragioni anagrafiche dei protagonisti, immersi in un racconto di formazione volutamente psichedelico e nostalgico nel quale collimano ovviamente il punk ma anche il glamrock, il queer, il camp, il fumetto, il sesso. Assolutamente pazzesca queen Nicole Kidman, capo della fucina di talenti dove avviene la memorabile sequenza del concerto. Memorabile il concerto eseguito da Enn e Zan di fronte al pubblico punk e alieno (in cui le differenze si annullano) in una sequenza vibrante e psichedelica, simbolo dell'unione di due anime all'interno dell'Universo che li trasforma in adulti.
Nessun commento:
Posta un commento