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giovedì 9 maggio 2024

L’Anarchia nel XX secolo – Parte XIX

1919

Una violenta azione contro disertori e renitenti viene scatenata nel paese, in particolare a New York. Durante la guerra i militanti dell'IWW sono linciati, deportati, assassinati, torturati dalla polizia, lasciati morir di fame, trattenuti senza assistenza legale, rapiti, multati in modo sproporzionato. Molti di essi muoiono in galera in attesa del processo. Antimilitaristi d'ogni tendenza, semplici operai vengono catturati all'uscita del lavoro, cittadini in età di leva fermati nelle strade e nei locali pubblici da pattuglie dell'esercito e trattenuti per giorni interi, senza mangiare e senza poter vedere un avvocato. Il 2 giugno 1919 scoppia per rappresaglia una bomba davanti alla casa del nuovo procuratore generale, A. Mitchell Palmer. Non ci sono vittime, ma Palmer ne approfitta per creare un nuovo ente repressivo, la General Intelligence Division al comando del ventiquattrenne J. Edgar Hoover, futuro capo del FBI e fanatico anticomunista. Hoover dichiara che negli scritti di Marx, Engels, Trotzki e Lenin esiste un piano generale per la diffusione del comunismo nel mondo. Gli anarchici vogliono la soppressione di qualsiasi governo. L'IWW  vuole uno stato controllato dagli operai. Quindi questi tre gruppi di estremisti di sinistra devono essere messi fuori legge. La stampa americana scrive che i cospiratori sono da ricercarsi tra i nove milioni di stranieri residenti negli Stati Uniti. L'"Evening  News" di Buffalo scrive che «è giunto il momento di insegnare l'americanismo a questi stranieri». Uno dei primi bersagli è l'Unione dei lavoratori russi. Cominciano cosi le cosiddette «retate rosse» di Palmer. Il 21 dicembre a New York Emma Goldman e Aleksandr Berkman (che durante la guerra erano stati condannati a due anni di carcere e 10 000 dollari di multa per incitamento alla diserzione) vengono caricati sulla nave Buford, subito battezzata dalla stampa «l'Arca dei sovietici», con altri 249 «stranieri» e inviati in Russia. 

7 settembre - A Milano muore dilaniato da una bomba che si accingeva a collocare presso il Circolo dei nobili, in Galleria, il giovane anarchico individualista Bruno Filippi. La rivista "Iconoclasta" di Pistoia pubblicherà l'anno successivo suoi scritti. 

11novembre - A Centralia (Washington) si scatena la caccia all'uomo ai danni dei boscaioli aderenti all'IWW. Reduci di guerra dell'American Legion assaltano la sede dell'IWW; i militanti si difendono e alcuni squadristi cadono. Gli IWW vengono arrestati, ma la folla istigata dall'American Legion assalta le carceri e lincia (guidata dal figlio del proprietario dei boschi), il giovane Wesley Everest, un lavoratore appena tornato dal servizio militare (aveva combattuto in Francia). L'IWW si difende da anni da simili attacchi, nel tipico atteggiamento sintetizzato nella formula: l'IWW è contraria alla violenza, salvo che per legittima difesa. L'anno precedente la sede di Centralia era stata devastata da fanatici di destra e i militanti percossi ed espulsi dal paese. Nell’estate del 1919 l'edicolante cieco Tom Lassiter, aderente all'IWW, era stato bastonato a sangue; la sua edicola era stata distrutta. L'attacco alla sede dell'IWW era stato progettato diversi giorni prima dell'Armistice  Day, in un momento di tensione tra la compagnia proprietaria dei boschi e i lavoratori. La compagnia vuole dare una lezione, spezzare le reni all'IW'W. La mattina dell’11 novembre Wesley Everest, ancora in uniforme, dichiara: «Ho combattuto per la democrazia in Francia; combatterò per la democrazia anche qui». Nella sera si scatena l'assalto dell'American Legion protetta dalla polizia e dai magistrati. Alcuni boscaioli rispondono sparando. Vigilantes e legionari assumono poteri di polizia, arrestano tutti i lavoratori che capitano loro sottomano, e lasciano che si compia il linciaggio dei prigionieri. Durante la notte infernale molti lavoratori spariscono nelle acque del fiume. Wesley Everest, lasciato agonizzante dopo un primo pestaggio, viene rapito da un comando a bordo di un'automobile, finito a rasoiate e appeso a un lampione. I corpi di altri militanti vengono bruciati in un inceneritore. Nel caos  dell'assalto alla sede dell'IWW il legionario McElfresh viene ammazzato da una randellata alla testa sferrata da un suo camerata; anche il legionario Casagranda fa la stessa fine. Ma tutto viene imputato agli IWW, che sono processati nella vicina Montesano e condannati anche se la loro responsabilità nella morte dei legionari assalitori non è stata mai accertata. Degli 11 IWW imputati di omicidio, 7 vengono condannati a pene dai 25 ai 40 anni. Di essi, Loren Roberts impazzisce in seguito alle torture poliziesche e allo choc dei linciaggi; verrà rilasciato nel 1930. Elmer Smith, l'avvocato dell'IWW  che aveva detto ai militanti che era loro diritto difendersi, viene cacciato dall'albo degli avvocati: morrà in miseria nel 1932, all'età di 46 anni, dopo avere dedicato la sua  esistenza alla liberazione degli IWW detenuti. 



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