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giovedì 25 aprile 2024

L’Anarchia nel XX secolo – Parte XVII

1919

Gyiirgy Lukics, filosofo ungherese comunista che vive in Germania, comincia a scrivere Storia e coscienza di classe, che terminerà nel 1922. L'opera è profondamente impregnata delle concezioni di Rosa Luxemburg, riviste però, criticamente. - Una pietra miliare della lotta sindacale in Italia è data dalla conquista delle 48 ore settimanali di lavoro avvenuta a Milano. L'orario di lavoro per uomini donne e bambini raggiungeva anche le 14 ore al giorno. Le vittorie dei lavoratori italiani si scontrano col nascente squadrismo dei seguaci dell'ex socialista Benito Mussolini, che attuando una «strategia di tensione» cominciano a devastare le sedi delle camere  del  lavoro, delle leghe contadine nelle campagne e delle cooperative, nonché le sedi dei giornali socialisti e anarchici. Dopo ogni violenza squadristica i sindacati controllati dai socialisti riformisti si limitano a proclamare scioperi di protesta, mentre gli anarchici si organizzano per una risposta militante al fascismo. 

Gennaio - «Settimana di sangue» di Buenos Aires. Il 7 gennaio si hanno i primi scontri tra gli operai degli stabilimenti Pedro Vasena, a capitale britannico, e gruppi di crumiri difesi dalla polizia. I 2500 dipendenti chiedono una riduzione dell'orario da 11a 8 ore e il riposo  domenicale. La polizia spara su uomini, donne e bambini: 4 morti e una trentina di feriti; parecchi feriti morranno poco dopo. La risposta è: sciopero generale, con l'appoggio dei sindacati di tutto il paese. Il giorno dei funerali gli scontri cominciano all'alba. Gli operai formano comitati di autodifesa, che decidono il saccheggio dei negozi di armi onde difendersi dalla brutalità poliziesca. Il corteo è imponente. Migliaia di persone seguono le bare verso il cimitero della Chacarita. Qui attendono poliziotti e vigili del fuoco. Cominciano a fioccare le prime pallottole sulla folla sbigottita. I gruppi di autodifesa cercano di proteggere il corteo, ma le armi sono insufficienti e gli operai, allo scoperto, cadono come mosche. I  morti accertati sono più di cinquanta. In preda a un dolore impotente gli operai si rifugiano negli stabilimenti Vasena; le guardie  private cercano di fermarli ma vengono  travolte. Il presidente Hipólito Yrigoyen ordina al generale Luis J. Dellepiane di ristabilire l'ordine con la forza. 30 000 fanti, contingenti di marina e poliziotti prendono d'assalto gli stabilimenti Vasena e ne cacciano gli operai. Nella repressione si distingue il tenente colonnello Héctor    Benigno Varela. Contemporaneamente il governo tratta con il sindacato di maggioranza e più moderato, la FORA del IX congresso, di tendenze socialiste-sindacaliste, che alla presenza dell'ambasciatore inglese firma l'accordo con Vasena. La FORA del V  congresso (anarco-sindacalista) è invece per la continuazione della lotta. Gli anarchici, in minoranza ma assai influenti tra gli operai, si trovano attaccati sia dai dirigenti riformisti sia da gruppi di guardie bianche addestrate sotto la direzione dell'ammiraglio Pedro Domecq Garcia. Nasce l'organizzazione paramilitare e terroristica di destra «I difensori dell'ordine», che si chiamerà successivamente «Lega Patriottica Argentina», guidata dal generale Dellepiane e da Manuel Carlés. Con l'appoggio della polizia questi gruppi terroristici (prima configurazione dell'attuale Associazione Anticomunista Argentina, AAA) assaltano i comitati operai e le sedi dei sindacati, le comunità ebrea, russa, polacca e tedesca, da cui provengono   molti rivoluzionari, tipografie e biblioteche, poi chiuse dalla polizia, che si giustifica dicendo che l'operazione serve a sventare un fantomatico piano mirante alla costituzione dei Soviet. Il giorno 16 lo sciopero è terminato e la situazione normalizzata. La normalizzazione è costata 700 morti e 2000 feriti. L'anarchismo argentino è rimasto ferito a morte. La guida del movimento operaio   passa ai riformisti,  più integrati nello Stato argentino. 

12-14 aprile - A Firenze, congresso costitutivo dell'Unione comunista  anarchica italiana (che si chiamerà successivamente Unione anarchica italiana). 




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