Translate

giovedì 17 novembre 2011

NOTAV, IL POPOLO CHE RESISTE

La  multiforme sacca di resistenza dell’umanità contro il neoliberismo contro il capitalismo finanziario non deve essere confusa con l’opposizione politica nella  sua forma riuscita e compiuta  di un partito. L’opposizione non si oppone al potere, ma eventualmente ad un governo. Nel teatrino della finta alternanza, le due facce della medaglia: partiti di  governo e partiti di opposizione il gioco delle parti: un unica aspirazione servire il dominio  finanziario/capitalista.
La Resistenza, per definizione , non può essere un partito, non è fatta per governare a sua volta, ma per… Resistere.
Nello stesso momento in cui il neoliberismo, la finanza, scatenano la loro  guerra mondiale, in tutto il pianeta si vanno formando gruppi di non conformisti, nuclei di ribelli, nuclei di eretici. L’impero delle borse, della finanza, è costretto a fronteggiare la ribellione di una moltitudine di sacche di Resistenza. Sacche di ogni grandezza, di differenti colori e di forme. Ciò che le rende simili è la Resistenza al “nuovo ordine mondiale” e ai crimini contro l’umanità, alle devastazione dei territori e agli altri aspetti che la guerra della società del capitale dichiara all'umanità libera.
Nel cercare di imporre il suo modello economico, sociale e culturale, il neoliberismo pretende di soggiogare milioni di esseri umani, e di disfarsi di tutti quelli che non trovano posto nella nuova organizzazione del mondo. Però accade che questi “prescindibili” si ribellino e resistano contro il potere che vuole eliminarli. Donne, bambini, anziani, giovani, indigeni, ecologisti, omosessuali, lesbiche, sieropositivi, lavoratori e tutti quelli che non solo “esuberano”, ma che per di più “disturbano” l’ordine e il progresso mondiale, si ribellano, si organizzano e lottano.
Sapendosi uguali e differenti, cominciano a tessere la loro resistenza contro il processo di distruzione/spopolamento,  di ricostruzione/riordino che avanza come guerra totale.
Molte sono le armi che il dominio mette in campo : menzogna, infamia, delegittimazione, violenza, repressione, inganni, inquinamento e militarizzazione dei territori, epidemie e altro ancora.
I Popoli che resistono hanno la consapevolezza che occorre immaginare/creare un mondo nuovo. Un mondo che contenga molti mondi, che contenga tutti i mondi possibili in cui sia  compreso il rispetto per tutti gli esseri umani, per il pianeta che li contiene per gli esseri tutti che in esso abitano; I Popoli che resistono devono sapere sognare/immaginare/creare un mondo che abbia la forza di abolire i rapporti gerarchici e l'ingiustizia.
Praticare forme di  Resistenza vuol dire generare nuove forme di vita, vuol dire assegnare ad ogni attimo, ad ogni azione della nostra giornata, un valore reale compiuto.
La  Resistenza deve necessariamente tendere alla riconquista della pienezza dell'esistenza, alla liberazione delle nostre menti così come  alla liberazione dei nostri territori.
Il Dominio potrà violentare i nostri corpi, i nostri territori, potrà dispiegare le sue armate di “sgherri”, i suoi professionisti della violenza, potrà militarizzerà le valli, le pianure e le montagne, ma non riuscirà mai avere la meglio sulle menti, sui cuori, sulla  determinazione di chi resiste.
La libera critica, Le parole, le idee, l'amore, la passione, la solidarietà, la gratuità, la consapevolezza sono le armi che la Resistenza sa mettere in campo: esse possono essere armi micidiali... 
   

Nessun commento:

Posta un commento