La psicogeografia ha cominciato col designare l'insieme dei fenomeni che influenzano i sentimenti umani sul terreno d'osservazione provvisorio costituito da certi processi del caso e del prevedibile incontrati per strada.
E' lo studio degli effetti precisi dell'ambiente geografico, coscientemente ristrutturato o no, sul comportamento affettivo degli individui. Il suo obiettivo è quello di affinare le qualità di godimento del piacere soggettivo.
La psicogeografia si presenta come la fantascienza dell'urbanistica, dove si esprime la coscienza poetica del viaggiatore-viveur. Quest'ultimo può fissarvi l'itinerario della propria esplorazione, determinandovi le scelte e la valutazione delle proprie scoperte ed emozioni.
I mezzi della psicogeografia sono numerosi e vari. Il primo e il più solido è la deriva sperimentale. Gli altri mezzi, quali la lettura di vedute aeree e di piani, lo studio di statistiche, di grafici o di risultati d'inchieste sociologiche, sono teorici e non presentano quell'aspetto attivo e diretto proprio della deriva sperimentale. Tuttavia, grazie a loro, possiamo rappresentarci sommariamente l'ambiente da studiare.
I risultati di questo studio potranno, in cambio, modificare queste rappresentazioni cartografiche e intellettuali nel
senso di una più grande complessità, di un arricchimento.
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