Il mondo come ora lo conosciamo sarà distrutto.
Sconcertati e malconci, non potranno rispondere niente ai propri vicini quando gli domanderanno “Perché?” Prima, ci saranno mobilitazioni spontanee, violente e fugaci. Poi un riflusso che permetterà loro di tirare un respiro di sollievo. Ma, poi arriveranno nuove sollevazioni, organizzate, perché vi parteciperanno collettivi provvisti di identità. Allora, vedranno che i ponti che hanno distrutto, credendo che fossero stati costruiti per aiutare i barbari, non solo sarà impossibile ricostruirli, ma si accorgeranno che quei ponti c’erano anche per essere aiutati.
E loro diranno che verrà un'epoca di oscurantismo, ma non sarà altro che semplice rancore, perché la luce che volevano fermare e gestire non servirà assolutamente a quei collettivi che hanno fatto luce propria, e con essa ed in essa camminano e cammineranno.
Il mondo non sarà più lo stesso mondo.
Nemmeno sarà migliore. Ma si sarà dato una nuova opportunità di essere il luogo in cui sia possibile costruire la pace con lavoro e dignità, e non un continuo andare controcorrente in un incubo senza fine. Allora, messo in poesia, in una scritta su un muro distrutto si leggeranno le parole di Bertold Brecht:"Voi, che emergerete dalla marea nella quale noi siamo annegati, ricordate quando parlate delle nostre debolezze, anche i tempi bui ai quali voi siete scampati."
Sconcertati e malconci, non potranno rispondere niente ai propri vicini quando gli domanderanno “Perché?” Prima, ci saranno mobilitazioni spontanee, violente e fugaci. Poi un riflusso che permetterà loro di tirare un respiro di sollievo. Ma, poi arriveranno nuove sollevazioni, organizzate, perché vi parteciperanno collettivi provvisti di identità. Allora, vedranno che i ponti che hanno distrutto, credendo che fossero stati costruiti per aiutare i barbari, non solo sarà impossibile ricostruirli, ma si accorgeranno che quei ponti c’erano anche per essere aiutati.
E loro diranno che verrà un'epoca di oscurantismo, ma non sarà altro che semplice rancore, perché la luce che volevano fermare e gestire non servirà assolutamente a quei collettivi che hanno fatto luce propria, e con essa ed in essa camminano e cammineranno.
Il mondo non sarà più lo stesso mondo.
Nemmeno sarà migliore. Ma si sarà dato una nuova opportunità di essere il luogo in cui sia possibile costruire la pace con lavoro e dignità, e non un continuo andare controcorrente in un incubo senza fine. Allora, messo in poesia, in una scritta su un muro distrutto si leggeranno le parole di Bertold Brecht:"Voi, che emergerete dalla marea nella quale noi siamo annegati, ricordate quando parlate delle nostre debolezze, anche i tempi bui ai quali voi siete scampati."
Abbiamo camminato, cambiando più spesso i paesi delle scarpe, attraverso le guerre di classe, disperati, quando c'era solo ingiustizia e nessuna rivolta. Eppure sappiamo che anche l'odio verso la bassezza distorce i tratti del viso. Anche l'ira per le ingiustizie rende la voce rauca. Purtroppo, noi, che volevamo preparare il terreno per la gentilezza non potevamo essere gentili. Ma voi, quando sarà venuto il momento in cui l'uomo sarà amico dell'uomo, ricordate noi con indulgenza.
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