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giovedì 15 maggio 2014

MONOLOGO DELLA DONNA CHE LAVA L'ACQUA di Juan Manuel Roca

Lavo l'acqua, che è
come lavare la liquidità del tempo
sotto i ponti. 
Fontaniera sono
della segreta rubinetteria del fiume.
Lavo l'acqua, che è
come suonare l'arpa della pioggia,
come far esplodere le chiuse del tempo.
Lavo l'acqua
perché l'albero raddoppi i suoi frutti
nello specchio che si dilegua.
Perché la ragazza nuda
o il bimbo che mangia pesche polpose
lavino la loro pelle con pelle di nuvola.
Lavo l'acqua
perché gli annegati del mondo
realizzino la loro danza muta
in mezzo a un banco di pesci.
Perché il ragno
cammini come un piccolo profeta
sopra il lago,
tocco le acque come la chioma
di un violino.
Sono la piccola adoratrice,
idolatra dal bastone di madreperla.
Sono fatta di tempo,
come l'acqua nel prato,
come l'acqua nell'acqua, come l'acqua.

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