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giovedì 15 maggio 2014

Stato di polizia incrementale

Le precedenti dittature fasciste e militari hanno molto in comune con le attuali democrazie tecnocratiche per quanto concerne gli interessi capitalistici, per quanto concerne l'idea di merce, di umanità, di rispetto e dignità, vi è una sostanziale continuità fra esse per come intendono il controllo sulle popolazioni che loro opprimono. Ma ci sono differenze importanti nel come nascano e si vadano a realizzare.
In genere storicamente le dittature a carattere fascista prendono il potere con la forza e la violenza, mettono al bando tutti i partiti dell'opposizione, eliminano le strutture sindacali e chiudono i parlamenti eletti.
Le attuali dittature democratico-tecnocratiche ottengono il potere dalle élites politiche della democrazia oligarchica - una transizione apparentemente pacifica, almeno nelle sue fasi iniziali.
Vengono conservate le facciate elettorali, ma vengono svuotate di contenuti e mutilate, come entità certificate senza obiezioni per offrire una sorta di pseudo-legittimazione, che seduce la stampa finanziaria, e si fa beffe dei cittadini  narcotizzati e ingannati dalla somministrazione sempre più intensiva di programmi televisivi banalizzanti e social media sempre più avvolgenti.
Se le dittature in precedenza si imponevano sin da subito come stati di polizia determinati ad eliminare nel minor tempo possibile tutto il dissenso e l'opposizione. Le attuali democrazie tecnocratiche dittatoriali si fanno precedere da un ingannevole consenso narcotizzato e quindi procedono ad eliminare poco per volta tutto ciò che è ostacolo al profitto, alla mercificazione dell'esistente, donne, uomini, animali e territori vengono piegati dall'ideologia del profitto, tutto diviene merce, tutto è sacrificabile.
Per fare questo si crea uno stato di polizia incrementale si aggravano le pene contro i restitenti, si creano, si immaginano nuovi reati, si ripropongono i reati di opinione, qualunque azione di difesa e di resistenza viene criminalizzata, ogni azione contro diviene atto di terrorismo da sanzionare con detenzioni durissime e lunghissime, Nel contempo si santifica sempre di più il corpo poliziesco, sempre di più la polizia diviene braccio armato del pensiero unico, sempre di più ferisce, picchia, uccide in nome di quel pensiero unico. Il progetto complessivo è chiaro è quello di eliminare ogni dissenso, di eliminare ogni traccia di vita vera, di pensiero, di criticità, il progetto è quello di  rimarcare il potere assoluto della merce, di costringere all'emarginazione qualunque pensiero deviante ed emarginare i devianti  in ghetti sempre più marginali.
Non ci sono quindi sostanziali diffenze fra le dittature fasciste e le dittature democratiche sono versioni più moderne della stessa natura.
Presto o tardi saranno fermati dalle "tracce di vita" che ancora esistono e che ancora pensano, malgrado tutto.  

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