Biocentrismo, ecologia profonda, antioppressione, solidarietà = Eco-Liberazione!
Siamo sull'orlo del baratro tra esistenza e annientamento e il cataclisma dell'estinzione generale all'orizzonte, il tempo per le creature terrestri. Gli echi del collasso delle biodiversità causano una reazione a catena per ogni specie. Siamo coinvolti nell'ultimo anelito di un impero morente, scavando disperatamente per ottenere le ultime gocce di combustibile fossile, dragando, infustando e bruciando, celebrando la veglia funebre della distruzione che ha attanagliato la storia del mondo senza precedenti. L'acqua, la nostra fonte vitale, sta per essere completamente privatizzata. Le pipeline serpeggiano lungo tutti i continenti, gli impianti nucleari si fondono, le raffinerie esplodono, le cime delle montagne sono rimosse, le loro viscere scavate, il genocidio è il mezzo e la schiavitù globale è il fine.
Mentre un tempo i cieli si oscuravano per giorni al passaggio degli uccelli migratori, ora sono oscurati da colonne di fumo di miasmi ed estrazioni pericolose. La brutale militarizzazione delle multinazionali realizzata dal neoliberismo ci ha imprigionati a questo pianeta morente sotto la minaccia delle armi. Anche le nostre informazioni alternative non ci hanno salvato dal collasso inevitabile perpetrato dall'industrializzazione, mentre metà delle lingue del mondo muoiono sotto i nostri occhi. Il prodotto finale della nostra civiltà moderna è perciò il silenzio tombale.
Ma c'è speranza per le voci resilienti della nostra lotta, usando le parole del subcomandante Marcos: “Non dimentichiamo che anche le idee sono armi”.
Ed è tempo di affilare le nostre armi.
Siamo sull'orlo del baratro tra esistenza e annientamento e il cataclisma dell'estinzione generale all'orizzonte, il tempo per le creature terrestri. Gli echi del collasso delle biodiversità causano una reazione a catena per ogni specie. Siamo coinvolti nell'ultimo anelito di un impero morente, scavando disperatamente per ottenere le ultime gocce di combustibile fossile, dragando, infustando e bruciando, celebrando la veglia funebre della distruzione che ha attanagliato la storia del mondo senza precedenti. L'acqua, la nostra fonte vitale, sta per essere completamente privatizzata. Le pipeline serpeggiano lungo tutti i continenti, gli impianti nucleari si fondono, le raffinerie esplodono, le cime delle montagne sono rimosse, le loro viscere scavate, il genocidio è il mezzo e la schiavitù globale è il fine.
Mentre un tempo i cieli si oscuravano per giorni al passaggio degli uccelli migratori, ora sono oscurati da colonne di fumo di miasmi ed estrazioni pericolose. La brutale militarizzazione delle multinazionali realizzata dal neoliberismo ci ha imprigionati a questo pianeta morente sotto la minaccia delle armi. Anche le nostre informazioni alternative non ci hanno salvato dal collasso inevitabile perpetrato dall'industrializzazione, mentre metà delle lingue del mondo muoiono sotto i nostri occhi. Il prodotto finale della nostra civiltà moderna è perciò il silenzio tombale.
Ma c'è speranza per le voci resilienti della nostra lotta, usando le parole del subcomandante Marcos: “Non dimentichiamo che anche le idee sono armi”.
Ed è tempo di affilare le nostre armi.
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