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giovedì 1 giugno 2017

classe virtuale

La borghesia era una classe fortemente territorializzata, il cui potere si fondava sulla proprietà di beni fisici, e sul fatto di appartenere ad una comunità stabile. L'etica protestante era fondata sulla relazione di lungo periodo alla comunità religiosa dei lavoratori e dei consumatori che condividevano nel tempo lo stesso luogo di abitazione e lo stesso destino. Ma oggi la borghesia è scomparsa. Dalla deterritorializzazione emerge una post-borghesia che non ha relazione con il territorio né con la comunità, dal momento che domani può spostare il suo business in un luogo distante del mondo, e dal momento che il profitto ricavabile degli investimenti finanziari dipende da transazioni che si compiono nell'arco di nanosecondi, non di anni o di mesi. Possiamo chiamare questa classe la classe altrove, dal momento che essa sposta continuamente la posta del suo investimento. Ma possiamo anche chiamarla classe virtuale, per due ragioni. perché è la classe che accumula i suoi profitti grazie alla attività virtuali come il net trading, e alla rete della produzione immateriale ad alta tecnologia. Ma anche per una seconda ragione: si tratta di una classe che non esiste realmente, che non si può identificare perché coloro che investono nel mercato finanziario sono un pulviscolo vastissimo di piccoli azionisti, piccoli risparmiatori che attendono tutti un ritorno economico dai loro micro-investimenti perché tutti sono in qualche misura costretti a dipendere dall'investimento finanziario, anche se nella grande maggioranza saranno fregati.
La classe altrove ha ristabilito la logica economica del reintier, dato che il profitto non è più legato all'espansione della ricchezza esistente, ma è legato al mero possesso di un bene invisibile: il denaro, anzi il credito.
Il denaro si è dematerializzato. Un tempo gli ufficiali della Federal Reserve Bank di New York trasferivano lingotti d'oro su dei carrelli e li trasportavano da un caveau a un altro del paese. Oggi circa 1.3 trilioni di dollari sono trasferiti ogni giorno senza prendere forma tangibile. Il denaro divenuto etereo, volatile ed elettronico. Null'altro che un insieme di uni e di zero che corrono lungo migliaia di chilometri di fili, su autostrade di fibra ottica, spediti su dei satelliti e irraggiati da una stazione di microonde ad un'altra. Questo denaro è un'ombra. Non ha dimensione tattile, non ha massa né peso. E' un immagine.

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