La mesta realtà in cui viviamo parla proprio in questo senso: più aumentano le regolamentazioni, le autorizzazioni, le certificazioni e i rigidi disciplinari “bio”, più la vita si contamina; più si intensificano le normative di tutela dei consumatori, più i consumatori sono vessati e costretti a fare di necessità virtù. Nel mondo delle Dichiarazioni Universali dei Diritti Umani, delle Convenzioni di Ginevra e delle Nazioni Unite sono i pezzi di carta che contano, e i poteri forti, ben protetti da questi incartamenti che dispensano a piene mani per ammutolire i sudditi, possono continuare a fare tutto ciò che vogliono: anche le guerre, i genocidi mirati, le eco-devastazioni. Inventare soluzioni formali, ossimori e carte degli intenti per far fronte a problemi concreti, vuole dire non voler affrontare i problemi concreti. La forma non è la sostanza, e sistemare le cose in modo puramente formale significa solo darsi una parvenza di risoluzione.
Bodo’s Project è un progetto di comunicazione “altra” per la creazione e la circolazione di scritti, foto e di video geneticamente sovversivi. La critica radicale per azzerare la società della merce; la decrescita, il primitivismo, la solidarietà per contrastare ogni forma di privatizzazione iniziando dall’acqua. Il piacere e la gioia di costruire una società dove tutti siano liberi ed uguali.
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giovedì 22 giugno 2017
Due parole sulla nocività
Nell’universo spettacolarizzato della vita sostenibile, tutto serve sempre ad illudere, a condizionare, a stroncare ogni possibile germe di pensiero veramente critico nei confronti dell’ordine esistente. Così, anche quando ci si misura con un livello di nocività arrivata ormai fin dentro i nostri corpi, tutto sembra sempre scontato, giustificato. Il concetto di sostenibilità rientra a tutti gli effetti nel gioco delle parole utilizzato per illudere e convincere. Sostenibilità significa, materialmente, contenimento della nocività, e rincorrere la prospettiva della limitazione dell’avvelenamento vuol dire darlo per scontato per poi delegare alle istituzioni costituite il potere di stabilire i parametri di tollerabilità. Circostanza che non soltanto toglie dalle mani della gente ogni possibilità di opposizione diretta, ma consente alle istituzioni stesse di fare il bello e il cattivo tempo sull’argomento, alzando i limiti legali d’inquinamento ogni volta che la tossicità sarà in aumento.
La mesta realtà in cui viviamo parla proprio in questo senso: più aumentano le regolamentazioni, le autorizzazioni, le certificazioni e i rigidi disciplinari “bio”, più la vita si contamina; più si intensificano le normative di tutela dei consumatori, più i consumatori sono vessati e costretti a fare di necessità virtù. Nel mondo delle Dichiarazioni Universali dei Diritti Umani, delle Convenzioni di Ginevra e delle Nazioni Unite sono i pezzi di carta che contano, e i poteri forti, ben protetti da questi incartamenti che dispensano a piene mani per ammutolire i sudditi, possono continuare a fare tutto ciò che vogliono: anche le guerre, i genocidi mirati, le eco-devastazioni. Inventare soluzioni formali, ossimori e carte degli intenti per far fronte a problemi concreti, vuole dire non voler affrontare i problemi concreti. La forma non è la sostanza, e sistemare le cose in modo puramente formale significa solo darsi una parvenza di risoluzione.
La mesta realtà in cui viviamo parla proprio in questo senso: più aumentano le regolamentazioni, le autorizzazioni, le certificazioni e i rigidi disciplinari “bio”, più la vita si contamina; più si intensificano le normative di tutela dei consumatori, più i consumatori sono vessati e costretti a fare di necessità virtù. Nel mondo delle Dichiarazioni Universali dei Diritti Umani, delle Convenzioni di Ginevra e delle Nazioni Unite sono i pezzi di carta che contano, e i poteri forti, ben protetti da questi incartamenti che dispensano a piene mani per ammutolire i sudditi, possono continuare a fare tutto ciò che vogliono: anche le guerre, i genocidi mirati, le eco-devastazioni. Inventare soluzioni formali, ossimori e carte degli intenti per far fronte a problemi concreti, vuole dire non voler affrontare i problemi concreti. La forma non è la sostanza, e sistemare le cose in modo puramente formale significa solo darsi una parvenza di risoluzione.
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