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giovedì 29 giugno 2017

Noi non rimaniamo che dei prodotti del pianeta

L'uomo non vive solo sul suolo, nasce anche dalla terra; ne è figlio, così come dicono tutte le mitologie dei popoli. Noi siamo della polvere, dell'acqua, dell'aria, combinati. E' da essa (terra) che noi traiamo la nostra sostanza; essa ci alimenta dei suoi succhi nutrienti, fornisce l'aria ai nostri polmoni e ci donna la vita, il movimento dell'essere. E' dunque impossibile che le forme terresti con le quali la flora e la fauna si armonizzano in modo così ammirabile, non si riflettano ugualmente nei fenomeni vitali di questa altra fauna che noi chiamiamo umanità. L'uomo, questo essere ragionevole che ama tanto vantare il suo libero arbitrio, non può nemmeno rendersi indipendente dai climi e dalle condizioni fisiche del territorio che egli abita. La nostra libertà, nei nostri rapporti con la terra, consiste nel riconoscere le leggi per conformarvi la nostra esistenza. Noi non rimaniamo che dei prodotti del pianeta. E non è solamente in quanto individui isolati che noi apparteniamo alla terra, le società, considerate nel loro insieme, hanno dovuto necessariamente modularsi alla loro origine sul suolo che le ha sostenute; esse hanno dovuto riflettere nella loro organizzazione intima gli innumerevoli fenomeni delle terre emerse nel continente, delle acque fluviali e marittime, della atmosfera dell'ambiente. 
E' dalla azione del pianeta sul uomo e dalla reazione dell'uomo nei confronti del pianeta che nasce questa armonia che è la storia della razza umana. La Terra costituisce i corpi dell'umanità e l'uomo, a sua volta, è l'anima della Terra. Senza appropriarci orgogliosamente del globo che ci ospita, ci è permesso dire, che dopo essere stati per lungo tempo dei semplici prodotti appena coscienti, noi diveniamo attori via via più attivi dentro la sua storia.

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