L’anarchismo, propriamente compreso, non ha nulla a che fare con le regole e i valori in un senso morale. La moralità sta alla mente come lo stato sta alla società: un’alienata e alienante limitazione della libertà, e un’inversione dei fini rispetto ai mezzi. Per gli anarchici, regole e valori sono compresi al meglio – ossia, essi sono al massimo utili – come approssimazioni, scorciatoie, convenzioni. Essi possono assommare una certa saggezza pratica che l’esperienza sociale ha raggiunto. Inoltre, essi possono essere i dettati che l’autorità fa a servizio di se stessa, o formulazioni utili a suo tempo, che, col modificarsi delle circostanze, non sono più consone a nessuna intenzione anarchica, o a nessuno scopo buono.
Parlare di regole e valori anarchici, allora, non è necessariamente senza senso - ma ciò implica rischi, spesso evitabili. In una società ancora satura della cultura cristiana e dei suoi surrogati secolari, l’uso tradizionalmente assolutista di questi concetti moralistici rischia di fuorviare gli anarchici che vi fanno riferimento. Tu hai regole e valori o sono essi a possederti? E’ solitamente meglio (ma, di certo, non assolutamente e necessariamente meglio) per gli anarchici evitare il vocabolario traditore del moralismo e dire semplicemente in modo diretto ciò che desiderano, perché lo desiderano e i motivi per i quali vogliono che ognuno desideri lo stesso. In altre parole, di mettere le proprie carte sul tavolo.
Come le regole e i valori, gli “ismi” anarchici, vecchi e nuovi, vanno considerati meglio come risorse, non come limiti. Essi esistono per noi, e non noi per loro. Non importa se, per esempio, si è venuti dal situazionismo più che dal sindacalismo, mentre un altro anarchico è ispirato più dal femminismo o dal marxismo o dall’islam. I luoghi che abbiamo visitato e anche da dove proveniamo sono meno importanti di dove ora siamo, e di dove, se andiamo da qualche parte, stiamo andando - o se ci stiamo dirigendo verso lo stesso luogo.
La ragione e l’esperienza identificano alcune aree di prevedibile futilità. E’ facile e opportuno, per esempio, per gli anarchici astenersi dalle politiche elettorali. E’ preferibile, ma spesso non possibile, astenersi dal lavoro, sebbene sia spesso possibile resistere sul posto di lavoro senza rischi eccessivi. Il crimine, il mercato nero e l’evasione delle tasse sono qualche volta realistiche alternative o aggiunte al coinvolgimento in un sistema amministrato dallo stato. Ognuno deve valutare il suo caso con la mente aperta. Fare meglio che può e cercare di non essere preso. Gli anarchici hanno già avuto troppi martiri.
(Bob Black - Tratto da Green Anarchy n.16 )
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