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giovedì 16 agosto 2018

I Trovatori dell’India

I menestrelli folli di Dio, I seguaci della Via dell'amore, i mistici trovatori che vagano per le campagne dell'India orientale diffondendo il messaggio che l'unione col divino può essere compiuta all'interno stesso del nostro corpo. Con canti e danze esaltano l'armeggio amoroso tra Radha e Krishna. Liberi dai dogmi, nemici di ogni integralismo, profondamente spirituali, seguaci del tantrismo, non seguono alcuna dottrina stabilita, il loro sentiero verso l'estasi passa attraverso la sacra ironia, la musica, l'anarchia sociale, le pratiche di yoga sessuale. In una società profondamente maschilista, le donne bauls hanno gli stessi diritti degli uomini. L'adorazione del principio femminile, della Dea (Vergine, Seduttrice, Puttana, Madre Benevolente, Distruttrice Terrifica) è parte delle loro pratiche. Portano felicemente alla gente dei villaggi le loro conoscenze esoteriche, una sintesi di sufismo, tradizioni tantriche e induismo, mascherandole da canzoni piene di doppi sensi sessuali, giochi di parole e satira sociale. Malvisti dai bramini per la loro libertà, dagli indiani occidentalizzati per la loro bizzarria sono molto rispettati dalla gente delle campagne. E' rassicurante sapere che oggi continuino a vagabondare per le strade dell'India come hanno fatto da secoli. Le loro liriche hanno ispirato il grande poeta Rabidranath Tagore, Bob Dylan (che li ha celebrati nella copertina del suo album John Wesley Harding) e soprattutto Allen Ginsberg (il desiderio di incontrarli è stato il propellente nel 63 per il suo primo viaggio in India).   

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