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giovedì 11 ottobre 2018

Che s'infranga la Legge di Henry David Thoreau

Se l'ingiustizia appartiene al necessario attrito della macchina di governo, sia pure, sia pure: può darsi che esso si attenuerà - certamente la macchina si logorerà. Se l'ingiustizia possiede in se la sua molla, o una puleggia, o una corda, o una manovella esclusivamente per se, allora si può forse considerare se il rimedio non sia peggiore del male; se però è di natura tale da richiedervi di essere di un agente dell'ingiustizia nei confronti di un altro, allora, io dico, che si infranga la legge. Agite in modo che la vostra vita faccia da controattrito per arrestare la macchina. Ciò che devo fare è accertarmi, in tutti i casi, che non sto prestando al male che condanno. 
Quanto all'adottare i sistemi che lo Stato ha predisposto per rimediare al male, io no ne conosco. Essi richiedono troppo tempo, e la vita intera di un un uomo se ne andrà nel frattempo. Ho altre faccende di cui occuparmi. Non sono venuto a questo mondo innanzi tutto per farne un buon posto nel quale vivere, ma per viverci, buono o cattivo che sia. Un un uomo non deve fare tutto, ma qualcosa; e poiché non può fare tutto, non è necessario che debba fare qualcosa di male. Non è affar mio presentare petizioni al governatore o alla Assemblea Legislativa, non più di quanto sia affar loro rivolgere petizioni nei miei confronti; e se non ascoltassero la mia petizione, cosa dovrei fare allora? In questo caso lo Stato non ha previsto nessuna soluzione: la sua stessa Costituzione è il male. Questo potrebbe sembrare sgradevole e ostinato e tutt'altro che conciliante, ma in realtà è trattare con la massima gentilezza e considerazione l'unico  spirito che possa apprezzarlo o che possa meritarlo. Allo stesso modo avviene ogni cambiamento in meglio, come la nascita la morte che sconvolgono il corpo.

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