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giovedì 18 ottobre 2018

Uomo naturale e uomo economico

Tutto lascia supporre che un essere che viva secondo natura e non conosca altre frontiere se non i limiti della sua erranza, non si comporti affatto come un coltivatore, trasformato in produttore di ricchezze materiali e spirituali, condannato a restare al di qua del segnale, di un campo, di un villaggio, di una città, di uno Stato.
Il raccoglitore di piante e di selvaggina. che disponeva gratuitamente delle risorse naturali, non per un profitto calcolato, ma per il suo semplice godimento, presentava senza dubbio nelle sue abitudini, la sua mentalità o la sua composizione psico somatica pochi tratti comuni con il contadino obbligato a sfruttare una terra altrettanto ostile verso di lui di coloro che ne traevano profitto e titolo di proprietà. Eppure da questo contadino produttore, sfruttatore e sfruttato, hanno estratto l'essenza dell'uomo; a tal punto che al parossismo della libertà immaginativa, nelle loro utopie, opera poetiche romanzi , scienze chimeriche, non hanno mai - eccettuati La Boétie , Holderlin e Fourier - concepito una società che non sia incatenata alla guerra, al denaro, al potere.

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