Nel corso di questo viaggio Blake ha la fortuna di incontrare un indiano, chiamato Nessuno “cane sciolto” dalle varie tribù, che gli racconta la sua storia: è stato portato per lungo tempo in Inghilterra ove ha conosciuto la cultura europea e poi di nuovo in America ed è convinto che egli sia il poeta inglese William Blake.La fuga del giovane si trasforma in un viaggio iniziatico verso la morte, attraverso buffi incontri e paesaggi insoliti ed una vena poetica.
Il viaggio verso il villaggio dell’indiano è lento, lungo, inframmezzato dagli incontri più strani, malviventi, villaggi bruciati dai bianchi e bianchi uccisi dagli indiani, finché ad un certo punto si accorgono che affisso agli alberi c’è il ritratto e il nome di William Blake con tanto di taglia per i due omicidi. Tre cacciatori di taglie inviati da Dickinson li stanno seguendo: personaggi, orribili,crudeli e pervertiti, uno dei quali ha violentato i genitori, li ha uccisi e mangiati. Nel frattempo Nessuno in base alla cultura indiana prepara la morte di William adagiandolo su una canoa, costruita apposta per l’estremo viaggio nell’oltretomba.
Viaggio al termine della morte.
Filmato in uno splendido bianco e nero, "Dead Man" è un film western atipico, a momenti psichedelico, è un percorso interiore, un'allegoria esistenziale ambientata casualmente nel Far West ma in realtà senza tempo né spazio, solenne tentativo di visualizzare l'assenza della vita e, in contemporanea, perfezionare i canoni estetici di una poetica intera.
Dead Man sprofonda nelle radici stesse degli Stati Uniti. Torna alle origini, che parlano di una terra conquistata a suon di dollari, ma soprattutto a colpi di fucile. Una terra presa, ghermita con atto ferino, privo di pietà. Un’America che sta assaggiando il frutto del Capitale non si può perdere tempo, perché come insegna Paperon de’ Paperoni “il tempo è denaro” –, è pronto a puntare il fucile contro tutti quelli che gli si parano davanti, uno sguardo disilluso su una nazione che si è costruita sul sangue e attraverso il sangue, sulla prevaricazione continua, incessante, sull’eliminazione capillare del più debole e del non allineato economicamente, fisicamente, culturalmente.
La civiltà è angoscia, potere, violenza.
La chitarra di Neil Young scandisce questo viaggio verso la morte, con un fascino nero e avvolgente.
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