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giovedì 6 giugno 2019

La prossima rivoluzione

La prossima rivoluzione sarà una rivoluzione democratica e razionale, questa l'idea centrale del pensiero di Murray Bookchin. Partendo dalla lunga storia di militante anarchico ed ecologista Bookchin elabora una nuova idea politica e sociale che si adatta perfettamente alle sfide del XXI secolo. Ecologia sociale, comunalismo, municipalismo libertario, confederalismo sono i termini che Bookchin utilizza di volta in volta per spiegare le proprie idee e come realizzarle. 
L'utopia realizzabile sviluppa il progetto di un nuovo modello sociale e politico per costruire un mondo razionale, egualitario e libertario, organizzato - a livello locale - in comuni e municipi autogestiti, la cui vita politica ed economica si fonda sulla democrazia diretta e le assemblee popolari. Infatti l'organizzazione politica e sociale che ha delineato è teorizzato nel corso di alcuni decenni di intensa produzione intellettuale e letteraria, progetta una democrazia decentrata e assembleare in cui la partecipazione diretta al governo locale rappresenta la base per lo sviluppo di una società caratterizzata da una organizzazione politica più libera, efficiente e complessa. Un modello che è stato realizzato in parte già realizzato nel Rojava, la zona autonoma del nord della Siria, abitate in maggioranza della popolazione curde che hanno liberato questo territorio prima dallo Stato Siriano e poi dall'Isis. Nel Rojava il progetto comunalista e confederalista democratico che prende vita da l'idea di Bookchin si è sviluppato da oltre 10 anni, realizzando una società caratterizzata da piccoli nuclei sociali composti da alcune centinaia di persone che condividono l'organizzazione politica, economica e sociale di un municipio o di una comune. Nonostante lo stato di guerra che caratterizza ancora il Rojava una parte dei membri di questi municipi (uomini e donne senza distinzione) lavorano regolarmente all'interno della comunità, in alcuni casi vere e proprie comuni, mentre altri sono impiegati insulti e militari e produttive esterne, con cui municipi mantengono i rapporti di interdipendenza.
Tutte le decisioni che riguardano il municipio o la comune vengono discusse all'interno delle assemblee popolari, in cui tutti hanno uguale diritto di voto e di parola. Nel caso dell'impossibilità di un accordo complessivo, le decisioni vengono prese a maggioranza,e la minoranza è tenuta ad accettare quanto approvato.
Le comunità fanno parte di una rete o confederazione di comuni e municipi che costruiscono aggregazioni più vaste da un punto di vista sia geografico che economico.
Le comuni e i municipi possono confederarsi tra di loro per governare in modo di condiviso aree urbane o rurali, ma possono anche gestire attività produttive e culturali come fabbriche, scuole, istituti di ricerca e produzione scientifica e tecnologica. 
Alla base di tale progetto politico c'è l'idea, profondamente anarchica, che il genere umano sia in grado di autogovernarsi una società razionale e non autoritaria.

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