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giovedì 4 luglio 2019

FACCIA DI SPIA di Giuseppe Ferrara

Il film racconta molti eventi politici degli ultimi 50 anni, con particolare attenzione al ruolo della CIA, e all'ingerenza degli USA nelle politiche di altri Paesi e, le grandi imprese finanziarie che nell'ultimo ventennio si sono messe, per interesse, a servizio delle forze reazionarie e delle controrivoluzioni. Gli episodi affrontati sono molti dalla guerra civile in Guatemala: fu una guerra civile che venne combattuta dal 1960 fino agli accordi di pace firmati il 29 dicembre 1996 dopo una lunga trattativa durata 4 anni. Il conflitto vide contrapporsi, da un lato il governo del  Guatemala e dall'altro diversi gruppi di ribelli politicamente orientati a sinistra. Quest'ultimi erano sostenuti dalla popolazione Maya e ladina, le quali formavano insieme la classe povera di contadini. Le forze governative del Guatemala sono state condannate per aver commesso genocidio nei confronti della popolazione Maya e per violazione dei diritti umani verso i civili. Le elezioni democratiche tenutesi nel 1944 e nel 1951, durante la Rivoluzione del Guatemala, portarono al governo le formazioni della sinistra popolare. Gli Stati Uniti, però, ne rovesciarono l'esito organizzando un Colpo di Stato nel 1954 che portò ad un regime militare retto da Carlos Castillo Armas, al quale seguirono altri dittatori militari. Lo sbarco del 1961 nella Baia dei Porci di Cuba: L'invasione della baia dei
Porci fu il fallito tentativo di rovesciare il regime di Fidel Castro, messo in atto da un gruppo di esuli cubani e di mercenari, addestrati dalla CIA, che progettavano di conquistare Cuba a partire dall'invasione della parte sud-ovest dell'isola. L'operazione, programmata dal direttore della CIA Allen Welsh Dulles durante l'amministrazione Eisenhower, fu lanciata nell'aprile 1961, neanche tre mesi dopo l'insediamento di John Fitzgerald Kennedy alla Presidenza. Le forze armate cubane, equipaggiate e addestrate dalle nazioni filo-sovietiche del blocco orientale, sconfissero la forza d'invasione in tre giorni di combattimenti. L'assassinio dei Kennedy nel 1963 e 1964. L'azione del Che Guevara in Bolivia nel 1967: L'8 ottobre 1967 venne ferito e catturato da un reparto antiguerriglia dell'esercito boliviano assistito da forze speciali statunitensi costituite da agenti speciali della CIA a La Higuera, nella provincia di Vallegrande (dipartimento di Santa Cruz). Il giorno successivo venne ucciso e mutilato delle mani nella scuola del villaggio. Il suo cadavere, dopo essere stato esposto al 
pubblico a Vallegrande, fu sepolto in un luogo segreto. Il caso di Ben Barka: Ben Barka fu sequestrato il 29 ottobre 1965 a Parigi, da agenti della polizia francese, mentre si stava recando ad un appuntamento col cineasta Georges Franju per la preparazione di un film sulla decolonizzazione. Da allora non si sono più avute sue notizie. L'inchiesta giudiziaria che seguì, stabilì che Ben Barka era stato portato in una casa di un villaggio vicino, dove era stato torturato fino alla morte da agenti marocchini e mercenari francesi, si presume secondo le direttive dell'allora Ministro degli Interni del regno Alauì, Mohammed Oufkir, che pare avesse anche partecipato di persona. Nel film si parla anche di Debré, Lumumba, Pinochet e Allende; le vicende del Brasile, del Congo, del Vietnam della Grecia. La seconda parte della pellicola è pressoché riservata agli episodi italiani legati ai nomi di Valpreda, Pinelli, Calabresi e Feltrinelli. Nella parte dedicata alla strage di Piazza Fontana Pietro Valpreda interpreta se stesso.
Nel film Faccia di Spia attaccato e censurato, Ferrara ha il coraggio di fotografare fino al golpe cileno del ‘73 le malefatte dell’attività della CIA nel mondo, Italia compresa.
Utilizzando immagini crude e violente come l’amputazione di entrambe le mani tramite un’accetta; come due infermieri segano via una mano per conservarla nella formalina al cadavere del “Che, come gli aguzzini dei servizi segreti del Marocco si divertono ad affondare un lungo stiletto, nelle spalle, nel ventre, fino al colpo finale con cui spaccano il cuore di Ben Barka, torture con bruciature ai capezzoli o al pene, violenze e stupri su prigionieri indifesi, intercalandole a spezzoni di documentari e telegiornali dell’epoca. I metodi investigativi sono solo parzialmente accennati, ma bastano per far intendere che la brutalità delle dittature non ha confini, la sottile linea tra interrogatorio e barbarie è lieve. Suggestiva anche l'ultima immagine dei grattacieli della CIA macchiati di sangue, come anche la denuncia degli interessi per direttissima (azionisti) di molti membri della politica e dei servizi segreti nelle attività delle multinazionali tese a sfruttare il terzo mondo.

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