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giovedì 7 novembre 2019

Il poco probabile equiparato a impossibile

L'approccio probabilistico alla sicurezza nucleare fu introdotto per ridurre le costrizioni che derivano da una concezione strettamente deterministica, secondo cui nella progettazione degli impianti si sarebbe dovuto tener conto di tutti gli eventi fisicamente possibili. L'adozione di questo approccio probabilistico alla sicurezza permetteva di ridurre dei prerequisiti molto costosi, addirittura impossibile da soddisfare, pur garantendo un livello di protezione sufficiente. Ad ogni modo certe eventi particolarmente gravi non potevano essere tenuti in conto, dato che non esisteva nessuna forma di protezione per gestirli in modo corretto (vengono definiti "extra progettazione"). Fu calcolata la probabilità con cui si sarebbero verificati. Gli incidenti che avrebbero provocato erano stati dichiarati "molto poco probabili" è perciò allontanati dalle  preoccupazioni dei costruttori. Il "poco probabile" fu ben presto equiparato a "impossibile".
La concezione probabilistica fu  estesa a molti altri incidenti industriali e alle catastrofi naturali. Nella scala che fu così stabilita l'energia nucleare pareva insignificante e le paure scaturite dall'irrazionalità popolare, ingiustificate. Numerose furono le critiche mosse alla metodologia della sicurezza probabilistica, ma i promotori del nucleare non ne tennero conto e per vincere la diffidenza della popolazione furono messi in campo enormi mezzi di propaganda. Alla fine il consenso è stato ottenuto solo al prezzo di una vasta campagna pubblicitaria, alla quale le istituzioni sanitarie hanno dato il loro contributo.

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