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giovedì 7 novembre 2019

PIAZZA FONTANA Cinquant’anni fa - Antefatto parte prima

La sera del 30 aprile 1968, a Padova, un ordigno esplode sulla soglia dell’alloggio di servizio del Questore, scardinando parzialmente il portone. 
Il 27 maggio 1968, a Milano, sul davanzale di una finestra della sede della Citroën Italia, in via Gattamelata, esplodeva un ordigno che provocava la rottura dei vetri, della finestra, nonché la leggera flessione di un listello della intelaiatura della stessa. 
Il 16 giugno 1968, a Milano, all'angolo del cancello d'ingresso della Banca d'Italia, esplodeva, senza provocare danni di sorta, un rudimentale ordigno costituito da una modesta quantità di imprecisato esplosivo avvolto in carta straccia. 
Il 22 luglio 1968, a Milano, all’interno di un piccolo cortile della Biblioteca Ambrosiana di Milano, esplodeva senza provocare danni, una rudimentale bomba carta. 
Il 26 agosto 1968, a Milano, ignoti a bordo di un auto in corsa lanciavano una rudimentale bomba contro l'ingresso dello stabile di via Piceno n.3, dove abitava l'addetto commerciale cubano. L'esplosione dell'ordigno, costituito da un barattolo di latta di circa 5 Kg. contenente polvere di produzione artigianale dotata di miccia e avvolto in uno straccio, provocava la frantumazione di un'anta della vetrata d'ingresso, del lampadario posto nel corridoio, nonché di altri vetri delimitanti la portineria. 
Il 03 dicembre 1968, a Genova, su una finestra al piano terra del caseggiato di via S. Francesco n.4, dove ha sede l’Ufficio Annona del Comune di Genova, esplodeva un ordigno che provocava la rottura della grata esterna di ferro, e dell'intero telaio della finestra, nonché rilevanti danni alla corrispondente stanza da letto del portiere dello stabile, che riportava ferite. L'esplosione determinava, altresì, la rottura di molti vetri della via S. Francesco, uno stretto vicolo, nonché della sottostante piazza della Meridiana. 
Il 25 dicembre 1968, a Livorno, all'ingresso del Palazzo di Giustizia esplodeva un ordigno che provocava, oltre a lievi danni al cancello in ferro, la distruzione del portone in legno e della vetrata che immette nel cortile, nonché la rottura di diversi vetri dell'edificio e di abitazioni circostanti. 
Il 03 gennaio 1969, a Pisa, un rudimentale ordigno di modesta entità esplodeva all'esterno della rete di recinzione dell'8° Comando Logistico Statunitense di Camp Darby, provocando uno squarcio di 80 cm. 
Il 19 gennaio 1969, a Milano, una pattuglia addetta al servizio di vigilanza esterna della caserma di Polizia di S. Ambrogio, rinveniva, sul ripiano di una finestra situata nella parte est della caserma, un sacchetto, di plastica contenente un barattolo di vetro con dentro 5 candelotti di esplosivo tagliati a pezzi, innescati con un detonatore di alluminio a sua volta collegato con una miccia a lenta combustione lunga m. l,75. L'esplosione non era avvenuta a causa del distacco della miccia, totalmente combusta, dal detonatore, cui era attaccata tramite gomma da masticare. 
Il 26 gennaio 1969, a Milano, un ordigno scoppiava contro la serranda in ferro dell'ufficio Spagnolo del Turismo, in via Disciplini n.11. La deflagrazione danneggiava la serranda, il
muro, quasi tutte le suppellettili esistenti all'interno dell'ufficio e determinava la rottura di alcuni vetri delle case vicine. 
Il 27 gennaio 1969, a Torino, un ordigno esplodeva dinanzi all'ingresso della Chiesa di S. Cristina, determinando la parziale rottura della porta, lato inferiore sinistro. L'esplosione causava altresì la rottura di alcuni vetri di stabili adiacenti. 
Il 01 febbraio 1969, a Milano, un rudimentale ordigno esplodeva nell'angolo inferiore destro della saracinesca a maglie della vetrina di esposizione del magazzino della casa discografica R.C.A Italia, in piazzale Biancamano n.2. La deflagrazione causava lo scardinamento di alcune maglie della saracinesca e la rottura della vetrina, mentre alcune schegge colpivano un'auto posteggiata sull'antistante aiuola spartitraffico, nonché la parte inferiore di una recinzione metallica della facciata dello stabile di piazzale Biancamano n.2, per i lavori in corso. 
Il 28 febbraio 1969, a Roma, in via della Dogana Vecchia all'altezza del numero civico 28, corrispondente ad un ingresso posteriore, sempre chiuso, dello stabile di Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica, scoppiava un ordigno. La carica esplosiva posta all'angolo del portone ne frantumava la parte inferiore sinistra. A seguito dello spostamento d'aria una porta a vetri, situata dopo il portone, veniva scardinata andando a frantumarsi nel lungo corridoio retrostante, con conseguente rottura dei vetri di altre porte dei locali interni. Inoltre, sempre lo spostamento d'aria provocava la rottura dei vetri delle finestre attigue all'ingresso stesso, nonché di diverse finestre e porte dell'antistante Palazzo Giustiniani. Infine due auto, una Fiat 600 e una Fiat 850, parcheggiate ai lati del passo carraio del citato numero civico 8, riportavano i seguenti danni: la prima la rottura del parabrezza e danni alla portiera sinistra; la seconda il distacco del vetro posteriore sinistro e danni alla carrozzeria. 

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