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giovedì 28 maggio 2020

Il vento della critica radicale

L'IS ha seminato il vento della critica radicale all'interno della società ed hanno rivelato in questa sindrome dell'apparenza la miseria profonda dell'umanità. Al pensiero mercificato, ideologizzato e indottrinato hanno opposto il gioco, le passioni, la creatività, l'indecenza che un giorno gli occhi della gente possano vedere davvero quello che non hanno mai visto, la schizofrenia in permanenza nella quale versa l'intera rete sociale. La critica situazionista ha smantellato tutte le facce morte dell'ideologia e le tombe simulacri della religione, è stata la premessa alla decomposizione dell'arte del profitto ed ha anticipato la miserabile vittoria dell'apoteosi mercantile sulla sopravvivenza generalizzata. I situazionisti hanno "disarmato" la critica affluente delle proprie certezze accademiche e si sono buttati ai bordi della vita quotidiana, hanno portato la la cultura nella strada e gettato la politica e la fede nelle fogne, le loro idee hanno contribuito ad abbattere i valori imposti della società alienata, la loro rivolta senza    programma era la miccia di una rivolta più larga che ancora sommuove e turba il prestabilito e la legalità della proprietà privata delle idee, preludio e sabotaggio della memoria storica disconosciuta. Mai nessuno aveva osato dire che "le rivoluzioni proletarie saranno delle feste o non saranno affatto, perché la vita 
che esse annunciano sarà essa stessa creata all'insegna della festa. Le uniche regole saranno: vivere senza tempo e godere    senza ostacoli". Le spiagge dell'Utopia colorano ancora i sogni di molti quando la realtà è di una mediocrità senza rimedio, l'Utopia possibile soffia sulla libertà che canta i propri morti e scoperchia le parole armate della ragione offesa. La distruzione situazionista di tutte le forme  di condizionamento della società esistente ha trasformato i percorsi accidentati della  quotidianità in "opere d'arte"; la pratica della verità situazionista si è posta contro la pianificazione della felicità e l'organizzazione del silenzio - vettori portanti dell’ordine costituito - pietrificato nelle mafiosità della 
partitocrazia, nelle cialtronerie della Chiesa e nei terrorismi  multinazionali della Borsa, la costruzione delle situazioni, la psicogeografia urbana, la deriva esistenziale, il détournement di tutte i segni/strumenti di comunicazione audiovisuale, il ribaltamento di prospettiva sociale, sono grimaldelli di sabotaggio della società  affluente che le giovani generazioni hanno preso a maneggiare bene perché hanno capito che la libertà di un uomo/donna passa per la libertà di tutti gli uomini/donne

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