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giovedì 28 maggio 2020

SALARI, PREZZI E MERCATI

"Da troppi anni ormai assistiamo alla impotenza dei governi nel determinare un certo equilibrio tra prezzi e salari: partiti, sindacati. associazioni. gruppi parlamentari, cooperative, non hanno mai studiato sufficientemente il problema ed ogni qualvolta si sono stentatamente  mossi è avvenuto l'urto con la dura resistenza degli speculatori e degli uomini che dal potere li favoriscono. Sempre quelle battaglie sono rimaste senza pratica efficacia; sempre i cartellini dei prezzi e le tariffe dei servizi hanno segnato e segnano inesorabilmente la sconfitta dei consumatori e la vittoria degli speculatori. Ciò significa che abbiamo sempre battuto una falsa strada, usato un metodo inefficace. Quel poco che stato ottenuto è il risultato di un'azione accorta e tenace dei consumatori stessi. 
Per determinare l'andamento del costo della vita è sufficiente incoraggiare o scoraggiare la speculazione: per incoraggiarla basta il lasciar fare; per scoraggiarla basta che si abbia la convinzione di trovarci di fronte ad una opinione pubblica avvertita e allarmata. La via giusta da seguire è l'azione diretta dei consumatori - da non confondere con l'azione diretta dei lavoratori, che è altra cosa-. In questa azione, nessun organismo od ente estraneo deve intervenire: né partiti, ne sindacati, né associazioni tipo di ogni genere. Solo i consumatori in quanto tali formano l'opinione pubblica interessata, e sono milioni, e fra questi nessuna intrusione politica deve intervenire, per evitare che nella compagine si creino contrasti di partito che la manderebbero in frantumi, compromettendo tutto. E ciò perché l'obiettivo resti quello e non altro da cui affiorino speculazioni di partito o sindacali. Gli anarchici dovrebbero in ogni località lanciare questa idea, farla circolare ovunque: nei luoghi di lavoro, nelle case, nei ritrovi; dovrebbero procurarsi degli alleati (individui e come  tali), promuovere assemblee di caseggiato, di rione. animare le massaie, far parlare la stampa, organizzare manifestazioni davanti ai mercati e alle prefetture, boicottare gli esercenti esosi. far gridare alla piazza il basta tanto desiderato, da tutti invocato ma da nessuno finora detto con risoluta energia".
(Umberto Marzocchi, Umanità Nova, 26 luglio 1969) 

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