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giovedì 7 maggio 2020

MANGIA IL RICCO – Peter Richardson

“Dai piccola, mangia il ricco,
dai un morso a quel figlio di  puttana,
non tergiversare, non deludermi,
Dai bimba, mangia il ricco
Dai bimba, mangia il ricco
Dai dolcezza, mangia la tua cena,
dai bimba, mangia quel gonzo!”
(Eat the rich – Motorhead)
La trama è complessa, si intrecciano due storie quella di Alex, cameriere nero e quella di Nosher primo ministro in conflitto con il capo del controspionaggio ex (o no!) KGB, L’epicentro della storia è il ristorante dove lavora Alex. 
A Londra nel locale per ricconi "Bastards" la situazione per il cameriere di colore Alex si fa sempre più difficile: sembra che  tutti ce l'abbiano con lui, sia i colleghi di lavoro, sia il gestore del locale sia gli stravaganti clienti. Alla fine dopo una clamorosa scenata Alex viene cacciato e buttato in strada senza una casa e senza un soldo. Alex medita vendetta mentre il potente ministro della difesa, personaggio ambiguo e violento, conquista un crescente favore popolare. La situazione politica precipita e Alex decide allora di fare la rivoluzione con alcuni amici. 
Alex esasperato per la sua situazione, dopo una sparatoria all'ufficio di collocamento, ha trovato un amico, ex buttafuori e con lui vuole organizzare una rivoluzione popolare contro la società dei ricchi.  Proseguendo nella loro intenzione Alex e il suo amico si armano di tutto punto e soprattutto di potenti archi e frecce e riescono a conquistare alla loro causa anche un ex pianista e la giovane Fiona abbandonata incinta da un riccone.
Alex con i suoi amici si recano nel locale "Bastards" e fanno una strage. Si impossessano del ristorante e Alex ne diventa il nuovo padrone dandogli un nuovo nome "Eat the rich" (mangiate i ricchi). Non è solo un nome: in quel posto veramente si mangia carne umana di gente ricca. Anche il primo ministro viene offerto in pasto ai clienti stupiti per lo strano comportamento dei nuovi gestori. Chiaramente nessuno sospetta che si tratta di carne umana: tutti pensano che sia tutto uno scherzo.
Un pastiche di commedia e horror che ha come bersaglio la classe dirigente inglese, tanto arrogante quanto sciocca (e di moralità a dir poco elastica). Un cameriere di colore si trova preso in mezzo nella guerra privata fra il primo ministro (un "duro" che picchia personalmente gli oppositori) e il capo del controspionaggio che cerca in tutti i modi di rovinarlo. Non riuscendoci lo uccide. Purtroppo non prima che il cameriere ci sia andato di mezzo.
Mangia il ricco è ua satira sgangherata di stampo anarcoide e antiborghese, ricca di trovate paradossali, in bilico tra la satira autentica di gusto anglosassone e il  road movie, che utilizza fino in fondo i principi della contestazione e del movimento punk degli anni ottanta. A tale riferimenti si aggiunge quello del cinema spionistico cavallo di battaglia dell’immaginario popolare britannico, con l’introduzione della figura ambigua dell’agente al servizio dei sovietici, che in nome del suo comunismo non esita ad assistere al duello finale e alla morte del cameriere omosessuale. Un trash movie, insomma, pieno di umori contrastanti, provocatoriamente incredibile, i cui meriti risiedono nel ritratto aggressivo e irriverente di una gioventù ribelle ed in piena rivalsa sociale che spinge sino alle estreme conseguenze il dramma della propria emarginazione.







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