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giovedì 24 dicembre 2020

Alle origini dell'anarchia - Parte ventunesima

Varato il giornale, Serreaux intensificò il suo operato di spia e agente provocatore. Riesce a far passare una linea oltranzista, violenta, e sulle stesse colonne del giornale fa pubblicare nomi e indirizzi dei gruppi e dei più noti anarchici. Oltre a Gautier collaborano al giornale vecchi rivoluzionari come Louise Michel appena tornata dalla deportazione e anarchici italiani come Carlo Cafiero e il giovane Saverio Merlino. Altri persistono nella loro diffidenza, che trova conferma quando Andrieux lascia la Prefettura di Parigi e i fondi vengono a mancare e il  giornale deve chiudere. E durato esattamente un anno. (Gli anarchici restano senza un loro organo regolare fino al 1885, quando "Le  Révolté", che Jean Grave fa uscire a Ginevra, viene spostato a Parigi. Nel 1887 cambia testata in  "La révolte" e infine chiude nel marzo del 1894 sotto l'ondata dell'isterismo antilibertario e della repressione poliziesca scatenatasi dopo l'attentato al presidente della repubblica Sadi Carnot.) 

18 maggio. Cessa le pubblicazioni il foglio socialista libertario "Le Mirabeau", fondato a Verviers (Belgio) nel 1868, quando la I Internazionale era molto forte (42 sezioni nella sola regione di  Charleroi). Esule in Belgio nel 1858, Proudhon vi aveva portato le idee mutualistiche e autonomiste, espresse anche dal giornale "Liberté" (seconda serie). Tra i proudhoniani belgi sono attivi Guillaume, De Greef, Hector Denis, Victor Arnould, César Depaepe, Eugène Hins, che sostengono lo sciopero del Borinage nel 1869 e la manifestazione antimilitarista del 1870 a Verviers. "Le Mirabeau" e "L'Internationale"  protestano, con la sezione belga, contro l'esclusione di Bakunin e Guillaume dal Congresso dell'Aia (1872). Depaepe, De Greef e Denis entreranno successivamente nel Partito operaio belga (marxista) fondato nel 1885, quando gli anarchici, ridotti a esigua minoranza, saranno attivi solo a Liegi. 

1881 

13 marzo. Lo  zar Alessandro II, già sfuggito a diversi attentati, muore dilaniato da una bomba a San Pietroburgo. Il partito della Volontà del popolo (partito clandestino che reclama per il popolo russo «terra e libertà») pubblica l'indomani la sua condanna a morte. Il 9 aprile sono processati il chimico Nikolai Kibalcic (lontano parente di Victor Kibalcic - Victor  Serge, l'operaia Hessa Mirov Helfmann, la giovane nobile Sofia Petrovskaia, Nikolai  Rissakoff  (l'unico che abbia preso parte diretta all'attentato), Gabriel Mikhailoff, contadino di 21 anni, e lo studente Zeliaboff. Tutti rivendicano la propria parte nell'attentato, compiuto in nome del popolo russo per protestare contro la feroce repressione seguita alle prime riforme, e per «aprire il varco alla rivoluzione sociale». Tutti sono condannati a morte. Hessa Helfmann, incinta, andrà ai lavori forzati in Siberia. Aprile. Costa fonda a Cesena l'"Avanti!". Nell'agosto socialisti e anarchici ricostituiscono clandestinamente il Partito socialista in Romagna, che su proposta di Costa si chiama PS Rivoluzionario e si dichiara unitario nei confronti degli  anarchici di cui accoglie il principio federativo. 

1886 

4 maggio. A Chicago scoppia una bomba in Haymarket Square, nel corso di un comizio dei lavoratori in lotta per le otto ore. La polizia spara sugli scioperanti, che rispondono al  fuoco. Decine di morti e feriti rimangono sul terreno. Accusati di essere gli ispiratori delle violenze, saranno impiccati l'11 novembre 1887 gli anarchici Spies, Parsons, Lingg, Fischer e Engel.



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