Quanti di voi non si sono mai voltati indietro? Quanti hanno acquistato un paio di paraocchi, e se li sono messi, solo per evitare di guardarsi intorno e di dover fare delle giuste considerazioni che incolperebbero loro per primi?
Quanti vorrebbero gridare le proprie verità represse da luridi ricatti? Quando sarà, quando?! Quanti vigliacchi esistono, che non sprecano mai una parola di troppo? Quanti hanno acquistato da un rigattiere un paravento antico, per potersi nascondere e poter scrivere, senza che nessuno lì veda, mentre tutti sanno e tacciono? Sono un simpatico, godo di tanti favori, simulo, inganno, e in cambio ricevo lodi, senza fatica. Che me ne frega, che me ne frega se gli altri ricevono cazzi in quantità nel culo?
Ecco come non ci vuole molto per spiegarsi perché tanti non sanno e tanti non vogliono sapere che se si diventa pazzi nel posto dove la società manda a rìmarginare gli emarginati, la colpa è proprio di questa e di tutti quelli che reggono questa pazza istituzione. Credetemi, proprio quando si è in quei posti e in quello stato, proprio allora si capisce di più e sempre meglio; ed è per questo che ci si chiude dentro e si cade sempre, sempre, sempre più in giù fino nel più profondo baratro dell’infelicità che, fortunatamente, non tutti conoscono. Ditemi di grazia, voi di fuori e molti di voi che si atteggiano a gran saputi: È dunque questa la pazzia? Siamo davvero pazzi da legare?
No, non è affatto pazzia, ma un semplice doveroso ed incontenibile disgusto verso coloro che li circondano, disgusto che noi per primi dovremmo provare. (Mimmo Garribba)
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