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giovedì 5 gennaio 2023

LA NECESSITÀ DI ESSERE CRITICI

Poiché la  marcia  verso l'annientamento  globale  prosegue, la società diventa più insalubre, perdiamo sempre più controllo sulle nostre vite e non riusciamo  a opporre una resistenza significativa alla cultura della morte, è indispensabile essere estremamente  critici nei  confronti dei movimenti "rivoluzionari" del passato, delle lotte attuali e dei nostri stessi progetti. Non possiamo ripetere in eterno gli errori del passato  o rimanere  ciechi davanti  alle nostre manchevolezze. Il movimento ambientalista  radicale è pieno zeppo di  azioni simboliche  e campagne su singoli problemi  e l'ambiente anarchico è infestato da tendenze "di sinistra" e liberali. Entrambi continuano a discutere proposte "attiviste" per lo più insignificanti e raramente tentano di valutare oggettivamente la loro (in)efficacia. Spesso sono il senso di colpa e lo spirito di sacrificio, anziché il desiderio di liberazione e libertà, a guidare questi buoni samaritani sociali, mentre procedono lungo il corso tracciato dai fallimenti che li hanno  preceduti. La Sinistra è una piaga purulenta sul culo dell'umanità, gli ambientalisti non sono riusciti a preservare nemmeno una frazione delle aree selvagge e gli anarchici raramente hanno qualcosa di stimolante da dire, tanto meno da fare. Alcuni potrebbero sostenere che la critica è negativa perché "crea divisioni", ma qualsiasi prospettiva veramente radicale comprenderebbe la necessità dell'analisi critica per cambiare le nostre vite e il mondo in cui abitiamo. A nulla approdano coloro che desiderano soffocare ogni dibattito fino a "dopo la rivoluzione", limitare qualsiasi discussione a chiacchiere vaghe e insignificanti e reprimere le critiche sulla strategia, le tattiche o le idee, e possono  solo  tenerci a freno. Un aspetto essenziale di qualsiasi prospettiva anarchica radicale deve essere la necessità di mettere tutto in discussione, comprese le nostre idee, i nostri progetti e le nostre azioni. 


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