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giovedì 4 gennaio 2024

Tesi sull'anarchismo - Bob Black prima parte

(1) Anarchismo. Sostantivo. 1. La dottrina secondo cui una società senza stato è possibile e desiderabile. 2. Significato obsoleto. Le regole secondo gli anarchici.

(2) L’anarchismo, propriamente compreso, non ha nulla a che fare con le regole e i valori in un senso morale. La moralità sta alla mente come lo stato sta alla società: un’alienata e alienante limitazione della libertà, e un’inversione dei fini rispetto ai mezzi. Per gli anarchici, regole e valori sono compresi al meglio – ossia, essi sono al massimo utili – come approssimazioni, scorciatoie, convenzioni. Essi possono assommare una certa saggezza pratica che l’esperienza sociale ha raggiunto. Inoltre, essi possono essere i dettati che l’autorità fa a servizio di se stessa, o formulazioni utili a suo tempo, che, col modificarsi delle circostanze, non sono più consone a nessuna intenzione anarchica, o a nessuno scopo buono.

(3) Parlare di regole e valori anarchici, allora, non è necessariamente senza senso - ma ciò implica rischi, spesso evitabili. In una società ancora satura della cultura cristiana e dei suoi surrogati secolari, l’uso tradizionalmente assolutista di questi concetti moralistici rischia di fuorviare gli anarchici che vi fanno riferimento. Tu hai regole e valori o sono essi a possederti? E’ solitamente meglio (ma, di certo, non assolutamente e necessariamente meglio) per gli anarchici evitare il vocabolario traditore del moralismo e dire semplicemente in modo diretto ciò che desiderano, perché lo desiderano e i motivi per i quali vogliono che ognuno desideri lo stesso. In altre parole, di mettere le proprie carte sul tavolo.

(4) Come le regole e i valori, gli “ismi” anarchici, vecchi e nuovi, vanno considerati meglio come risorse, non come limiti. Essi esistono per noi, e non noi per loro. Non importa se, per esempio, si è venuti dal situazionismo più che dal sindacalismo, mentre un altro anarchico è ispirato più dal femminismo o dal marxismo o dall’islam. I luoghi che abbiamo visitato e anche da dove proveniamo sono meno importanti di dove ora siamo, e di dove, se andiamo da qualche parte, stiamo andando - o se ci stiamo dirigendo verso lo stesso luogo.

(5) Stabiliamo che il tipo 1 si riferisca all’anarco-comunismo. Stabiliamo che il tipo 2 si riferisca all’anarco-capitalismo. Stabiliamo che il tipo 3 si riferisca al meta-tipico (“i nomi non mi nominano”). L’anarchico del tipo 3 rigetta categoricamente le categorizzazioni. “La sua esistenza precede la sua essenza” (Sartre). Per lei, niente è necessariamente necessario, e tutto è possibilmente possibile. Lui pensa che l’immediatezza duri troppo. “Lei vola su strane ali” (Shocking Blue). La moglie di Winston Churchill una volta si lamentò del suo alcolismo. Churchill replicò che lui aveva preso più dall’alcol che l’alcol da lui. L’anarchico del tipo 3 prende più dall’anarchismo che non l’anarchismo da lui. E lui cerca di ottenere di più dalla vita di quel che la vita ottenga da lui. Un orientamento passionale, ragionato, auto-affermante, predatorio, ha tante applicazioni pratiche quanto l’ingenuità e l’immaginazione del tipo 3 gli suggeriscono.

(6) In principio, il rigetto dei principi applicabili universalmente ha un’applicazione universale. In pratica, ogni individuo ha i propri limiti, e la forza delle circostanze varia. Non esiste formula per il successo, neppure il riconoscimento che non esiste formula per il successo. Ma la ragione e l’esperienza identificano alcune aree di prevedibile futilità. E’ facile e opportuno, per esempio, per gli anarchici astenersi dalle politiche elettorali. E’ preferibile, ma spesso non possibile, astenersi dal lavoro, sebbene sia spesso possibile resistere sul posto di lavoro senza rischi eccessivi. Il crimine, il mercato nero e l’evasione delle tasse sono qualche volta realistiche alternative o aggiunte al coinvolgimento in un sistema amministrato dallo stato. Ognuno deve valutare il suo caso con la mente aperta. Fare meglio che può e cercare di non essere preso. Gli anarchici hanno già avuto troppi martiri.

(7) Anarchismo è in transizione, e molti anarchici stanno sperimentando l’inquietudine. E’ molto facile sostenere che il mondo vada cambiato. Le chiacchiere costano poco. Non è facile cambiare il tuo piccolo angolo di mondo. Le differenze tra le tradizionali tendenze anarchiche sono irrilevanti perché le tradizionali tendenze anarchiche sono loro stesse irrilevanti. (Per il presente riferimento non fate caso al tipo 2, gli anarchici del libero mercato, che non hanno una presenza notevole tranne che negli Stati Uniti e anche qui essi hanno un piccolo dibattito, e ancora meno influenza con il resto di noi). Il declino mondiale della sinistra, irreversibile e atteso da lungo tempo, affretta la crisi attuale tra gli anarchici.


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