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giovedì 13 giugno 2024

L’Anarchia nel XX secolo – Parte XXIV

1922 

Giugno - La CNT aderisce all'Internazionale Rossa dei Sindacati Operai. Si tratta di una adesione di «principio». La CNT, che solo in  Catalogna conta oltre mezzo milione di affiliati, ha sostenuto dure lotte contro i pistoleros della borghesia protetti dalle autorità civili (tra le prime vittime, i militanti Pablo Sabater e José Castillo), ha riportato notevoli  successi  sul piano  sindacale ed è al Nord la forza più rappresentativa del movimento operaio spagnolo. Essa critica il carattere «verticistico» preso dalla rivoluzione russa, ma riafferma la necessità di difenderla di fronte al tentativo di strangolamento operato dalla borghesia di tutto il mondo. Angel Pestana era stato in Russia a rappresentare l'adesione «condizionale» della CNT all'Internazionale Sindacale Rossa, ma ne era tornato profondamente deluso per quello che aveva visto e sentito negli incontri avuti nell'ambiente di Kropotkin, Berkman ed Emma Goldman. Incarcerato in Italia e a Barcellona, non aveva potuto riferire la sua esperienza. Si era formata cosi una tendenza filo-comunista, e nell'aprile del 1921 Andrès Nin e Joaquin Maurin (futuri animatori del POUM) si erano fatti nominare delegati per il congresso  (Mosca, luglio 1921) di fondazione della Internazionale Rossa dei Sindacati Operai (Profintern) dominata dalla Russia. Mentre si abbatte sulla Spagna e sulla CNT in particolare la reazione dello Stato spagnolo inasprita dal pronunciamiento militare di  Primo de Rivera (e si ha una rottura tra gli anarco-sindacalisti e la  UGT a tendenza socialista), si fa strada la delusione per la rivoluzione russa e matura il distacco dal Profintern. (In Spagna intanto molti aderenti della CNT saranno costretti all'esilio e la Confederazione rischierà  lo smantellamento ad opera del terrorismo governativo.) 

Luglio - Le organizzazioni anarchiche italiana e spagnola lasciano il Profintern. La Confédération Générale du Travail Unitaire si spacca in Francia; il grosso dell'organizzazione resta coi comunisti, mentre gli anarco-sindacalisti aderiscono a una nuova Internazionale in via di formazione. 

1 agosto - Sciopero generale in Italia a difesa delle libertà politiche e sindacali minacciate dall'offensiva fascista che mira alla conquista violenta dello Stato (con l'appoggio peraltro di forti istituzioni dello Stato, come l'esercito, la Chiesa, la classe industriale). Segna praticamente la fine dell'attività sindacale delle grandi organizzazioni  riformistiche i cui vertici, in maggioranza, dopo cedimenti, patteggiamenti e inconsistenti verbalismi demagogici si accingono ad arrendersi al fascismo trionfante. 

28 ottobre - Mussolini perfeziona la presa del potere con la Marcia su Roma. 

21 novembre - Muore in esilio a Leavenworth, in una prigione degli Stati Uniti, il grande rivoluzionario anarchico messicano Ricardo Flores Magom. 

18 dicembre - A Torino spedizione punitiva dei fascisti comandati da Pietro Brandimarte contro le sinistre. Viene assalita la camera del lavoro, e successivamente  incendiati e devastati il circolo dei  ferrovieri, il circolo Carlo Marx e la sede  dell' "Ordine Nuovo". Sono uccisi 22 lavoratori e militanti socialisti, comunisti, anarchici; una ventina di feriti. Massacrato nella notte di terrore tra il 18 e il 19 l'anarchico  Pietro Ferrero, segretario dei metallurgici (FIOM), già animatore del movimento consiliarista, che legato a testa in giù dietro un autocarro viene trasportato per le vie della città dalla teppaglia fascista. Dopo la caduta del fascismo Brandimarte sarà mandato assolto al processo di Bologna nel 1952 e condannato poi dalla Corte d'Assise di Firenze, «riconosciuto colpevole di tutti i concorsi in omicidio», a 26 anni di reclusione «con il condono di due terzi più un anno della pena, secondo la legge». 



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