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giovedì 27 giugno 2024

Occupare in anticipo il tempo e lo spazio

E’ questo sprofondamento delle nostre capacità, non solo di opporci e di resistere ma soprattutto di prendere iniziative autonome dal dominio, che ha aperto la strada a una nuova fase di espropriazione e di oppressione, a un nuovo regime sociale predatore ancora più rozzo, brutale e "primitivo" di un capitalismo ottocentesco senza rivoluzione francese. La distruzione progressiva del plurimillenario processo di umanizzazione da parte della moderna "razionalità" economica, che fu intrapresa allora con l’imposizione del lavoro salariato e via via intensificata con l’industrializzazione dell’agricoltura, della cultura e del tempo libero, ha fatto passi da gigante da quando non si trova più di fronte a contrastarla la tendenza storica degli assoggettati a creare lo spazio della libertà istituendo il potere comune sul destino della vita associata, e può mirare oggi direttamente a completare la distruzione dell’ambiente e dell’esistenza umana attraverso la colonizzazione, l’artificializzazione e la sterilizzazione della stessa vita biologica. L’ambizione delle necrotecnologie non è nulla di meno che familiarizzarci a convivere simbioticamente con la morte. Il necessario bombardamento a tappeto dei geni, come quello dei territori e quello delle menti richiedono e, come per armonia prestabilita, determinano uno stato d’eccezione permanente, mentre mirabilmente ci educano a questa nuova regola. 

Cessare di sprecare le proprie energie nelle vacue diatribe senza effetto a proposito delle derisorie similscelte che quest’ultima propone, abbandonandone il soliloquio a più voci ai suoi mestieranti; smettere di rincorrere, per timore di perdere delle occasioni, gli "eventi" sostanzialmente mass-mediatici che essa instancabilmente allestisce per occupare in anticipo il tempo e lo spazio da cui potrebbe sorgere l’inatteso (sarebbero mai nati il Sessantotto o il Settantasette se si fosse provveduto a concentrare in anticipo ogni attenzione su qualche "epocale" kermesse di questo genere?): strapparvi un ruolo di comprimari non può che ribadire la propria incapacità di creare eventi reali; evitare di andarsi a cacciare, caricando a testa bassa, in tutti i trabocchetti dei ruoli che essa prescrive: sono solo alcune delle precondizioni minime per cercare con qualche lucidità una via d’uscita che oggi appare più lontana e più difficile che mai, sospesa com’è alla lenta riconquista e reinvenzione di una autonomia a trecentosessanta gradi da tutte le principali usanze e credenze di questa società.


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