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giovedì 27 giugno 2024

Inizialmente in modo graduale, poi all'improvviso

La ricerca di autenticità e di appartenenza a una comunità, sentimenti che ci sono negati al punto che la ricerca diventa disperata. Il sentirsi realmente vivi e il senso dell'appartenenza non hanno quasi cittadinanza in una società in cui le classi col più alto tasso di crescita sono quella dei senzatetto e quella dei detenuti. La vita quotidiana è fatta sempre più di disperazione, depressione e alienazione, intervallate da notizie sull'ultima ondata di omicidi seriali o la più recente catastrofe ecologica globale, consumate come orribili forme di distrazione dal vuoto. Debord ha espresso questa situazione con chiarezza: "Dovrebbe  essere ormai chiaro che la condizione di servitù, d'ora innanzi, vuole essere amata di per se stessa, e non più in quanto portatrice di un vantaggio  estrinseco. Un  tempo poteva ancora essere ritenuta una forma di protezione, ma ora non protegge più da nulla". Persino gli apparati repressivi si trovano a dover  ammettere che si sia giunti a questo. La comunità degli psicologi in generale, che non riconosce altra realtà al di fuori dell'individuo, vede messa in discussione la negazione e l'illusione che la caratterizza, ironicamente, proprio dal definitivo impoverimento della dimensione del privato. Appare sempre più chiaro come la scelta sia tra una brama di servitù e una rottura qualitativa con l'intero campo d'azione dell'alienazione. Le sette portano l'individuo a investire tutto ciò che ha sulla setta, perché solo così essa si assicura che non subentri un successivo rifiuto. Possiamo dedurne che quando si cresce in un mondo che non fa altro che svalutarli, autonomia individuale e rispetto per se stessi non rappresentano più un valore irrinunciabile. Nessuno di noi è immune dagli orrori, che siano banali o straordinari. La situazione generale è peggiorata rispetto a quando Nietzsche osservò che "la maggior parte della gente crede che non sia possibile nulla al di fuori di questa nostra tediosa realtà". La realtà attuale è diventata  impossibile, e continua a perdere credibilità. Dobbiamo comportarci da outsider, non farci rappresentare, non investire nulla in questa marcia verso la  morte che ci chiedono di perpetuare. Il piacere supremo sarà la distruzione di ciò che ci sta distruggendo, sarà abbracciare lo spirito dei Situazionisti, che così replicavano a chi domandava loro in che modo avrebbero distrutto la cultura dominante: "In due modi: inizialmente in modo graduale, poi all'improvviso".


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