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giovedì 13 febbraio 2025

L’Anarchia nel XX secolo – Parte LV

1951

24-25 febbraio - dopo il congresso di Ancona i gruppi che fanno capo a "L'Impulso" si riuniscono a Genova-Pontedecimo per una conferenza nazionale, nella quale si delibera la costituzione dei Gruppi Anarchici di Azione Proletaria (GAAP), dei quali "L'Impulso" rimane l'organo ufficiale. La conferenza dichiara in un comunicato di non riconoscere alcuna decisione presa nel congresso di Ancona,  «arbitrariamente presentato come congresso della FAI». GAAP criticano il basso livello ideologico del movimento anarchico, sentimentalmente legato all'esperienza «perdente» (sul piano rivoluzionario) della resistenza antifascista, ancora interna alla  società borghese, e indicano una via d'uscita dalla crisi dell'anarchismo nella formula: «non si entra né si resta nella storia se non rappresentando una realtà di classe». Animatori dei GAAP sono Arrigo Cervetto, Pier Carlo Masini, Tancredi Maroncelli, Ugo Scattoni, Renzo Sbriccoli, tutti dei gruppi tosco-laziali eccetto il giovane savonese Cervetto. La loro posizione ricorda quella dei «piattaformisti russi» del 1926 (viene diffusa infatti la traduzione italiana della Piattaforma di Arginov). La FAI giudica questi giovani   «troppo marxisti». Il loro «efficientismo» e il loro «classismo» ricordano in realtà la posizione dell'anarchico francese Georges Fontenis (con cui i GAAP entreranno in contatto) che in quello stesso periodo svolge un'analoga azione di revisione dell'anarchismo a Parigi. I due maggiori esponenti dei GAAP, Cervetto e Masini, daranno vita nell'ottobre 1956 alla Federazione comunista libertaria, in cui la corrente guidata da Cervetto avrà una   posizione chiaramente marxista, con l'accettazione della «dittatura del proletariato» giustificata da necessità «obbiettive». Marx, Lenin, Gramsci sono visti come pensatori libertari, avversi all'anarchismo solo sul piano tattico. Più cauta la posizione di Masini. Entrambi confluiranno comunque nella primavera del 1957 nel gruppo di Azione Comunista guidato da Bruno Fortichiari, Luciano Raimondi e   Giulio Seniga, tutti e tre provenienti dal partito comunista, dando  vita al Movimento della sinistra comunista. Viene stemperato il primitivo astensionismo parlamentare, viene incrementata la partecipazione alla vita sindacale nella CGIL e in generale una azione di pungolo sulla base comunista per aprirle gli occhi sui pericoli dei cedimenti revisionistici della direzione e sui tradimenti recenti e remoti della politica, giudicata «stalino-riformista» di Palmiro Togliatti. Dissolto negli Anni Sessanta questo gruppo, Masini diverrà il segretario provinciale della sezione di Bergamo del Partito socialista democratico italiano e fonderà la Biblioteca Max Nettlau dedicata alla storia del movimento anarchico e operaio, mentre Cervetto animerà tra Savona e Genova il gruppo leninista-bordighista, di forte impronta operaistico-economicista regressiva, «Lotta comunista». Alcuni seguaci di Masini faranno ritorno all'anarchismo, mentre altri aderenti ad Azione Comunista si divideranno tra il partito socialista italiano e i neo-gruppuscoli maoisti sorti anche  in Italia nella seconda metà degli Anni Sessanta. 


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