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venerdì 8 giugno 2018

Il ’68… Il manifesto Yippie di Abbie Hoffman e Jerry Rubin (Capitolo XXIII)

Scendi in strada il 5 novembre, il giorno delle elezioni. Non andare a votare. Insorgi e abbandona questo strisciante conformismo! Chiedi che i bar siano aperti. Suona e balla a ogni semaforo rosso. Un festival di vita nelle strade e nei parchi del mondo. Le elezioni americane rappresentano la morte, e noi siamo la vita.
Venite tutti voi ribelli, spiriti giovani, strimpellatori rock, anarchici, rapinatori di banche, freak psichedelici,feticisti dei piedi, poeti, gente di strada, donne liberate, professori e ladri di salme: è il giorno delle elezioni e noi siamo ovunque.
Non votare in questo stupido circo di asini e di elefanti. Votiamo per noi stessi. Il presidente sono io. La rivoluzione siamo noi. Sciopereremo, boicotteremo le elezioni e costruiremo la nostra realtà. Provate ad immaginare: in tutte le metropoli e paesini d’America boicottaggi, scioperi, sit-in, picchetti, gente che poltrisce, prega, si palpeggia, piscia nei seggi. Nessuno va al lavoro. Nessuno va a scuola. Nessuno vota. Tutti diventano attori della vita in strada e fanno quello che vogliono, fanno la rivoluzione liberandosi e fottendo il sistema.
Gli uomini di chiesa trascinati via dai seggi. Pollo e gelati gratis per tutti nelle strade. Migliaia di Kazoo, tamburi, tamburelli, triangoli, padelle e pentole, trombe, sagre, petardi – una sinfonia della vita in un giorno di morte. Lsd nell’acqua da bere.
Sfiliamo a migliaia davanti ai luoghi dove si contano i voti e facciamo sentire il nostro potere ai razzisti assassini. Obblighiamo la guardia nazionale a proteggere ogni seggio del paese. Lavatevi i denti per strada. Organizzate corse nei sacchi. Scegliete il vostro poligono di tiro. Spaventate quei maiali con esibizioni di serpenti danzanti e di karate vicino a ogni porcile.
Liberate una Pantera nera nel dipartimento di giustizia. Organizzate gare in motocicletta a cento metri dai seggi. Fate sventolare una bandiera americana fuori da ogni casa, così gli elettori confusi non riusciranno a trovare i seggi. Travestitevi. Bruciate la vostra cartolina di leva e portatela a Spiro Agnew. Toglietevi i vestiti. Affiggete manifesti in tutta la città. Organizzate feste in ogni isolato. Liberate in centro centinaia di maiali unti con le uniformi da sbirri.
Occhio, in Europa e nel resto del mondo migliaia di studenti marceranno davanti alle ambasciate americane perché lo zio Maiale controlla il mondo. Nessuna dominazione senza rappresentanza.
Nel giorno delle elezioni onoriamo rivoltosi, anarchici, comunisti, fuggiaschi, renitenti alla leva, freak sotto acido, guardoni, beatnik, disertori, spie cinesi. Sbarazziamoci di politici, imprenditori, editori, papi, reduci di guerra, American medical association, Fbi, narcotrafficanti, informatori.
E poi il 20 gennaio, il giorno dell’insediamento, porteremo il nostro teatro rivoluzionario a Washington per insediare Pigasus, il nostro maiale, l’unico candidato onesto, e trasformeremo la Casa Bianca in un ostello per fattoni. Dovranno mettere la mano di Nixon sulla bibbia in una teca di vetro.
Cominciate già ora: resistete all’oppressione appena la sentite. Organizzatevi e cominciate il passaparola, la base di tutte le cospirazioni … Ogni individuo una rivoluzione! Ogni piccolo gruppo un centro rivoluzionario! Saremo insieme nel giorno delle elezioni. Yippie!!!
1968     

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Ciao Annina, per caso ho messo gli occhi sul nostro blog e ho visto le tue parole grazie un abbraccio dal Carlo di facebook

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