Translate

giovedì 19 marzo 2020

La disperazione non è naturale

I Governi del mondo vogliono assicurasi che gli essere umani non possano percepire la possibilità di alternative, I movimenti che di volta in volta nascono e si contrappongono vengono sistematicamente inquinati da un clima di paura pervasiva perché non giungano a percepire di poter crescere, perché non si possano intravvedere altri mondi possibili. perché non si diffonda l’idea che coloro che sfidano i sistemi possano vincere. Per questo i sistemi di potere hanno realizzato e quindi "deificato" grandi apparati militari, polizieschi di intelligenza militare e civile, meccanismi di propaganda  di alta raffinatezza. Ci sono buone ragioni per credere che il capitalismo non esisterà più così com'è: è impossibile mantenere acceso un motore in perpetua crescita in un sistema/pianeta dalle risorse limitate.
Eppure di fronte a questa prospettiva, la reazione spontanea, anche dei progressisti e di molti apparenti anticapitalisti, è spesso di paura, di accettazione dell’esistente perché semplicemente, non si ha la capacità, la forza di immaginare un’alternativa che non sia ancora più oppressiva. 
Com’è possibile? E’ normale per gli uomini essere incapaci di immaginare un mondo migliore?
La disperazione non è naturale. Se davvero vogliamo capire la situazione dobbiamo innanzi tutto comprendere come, negli ultimi trenta anni sia stata messa in opera la costruzione di un vasto apparato burocratico volto al mantenimento della disperazione: una sorta di gigantesco meccanismo ideato in primo luogo per distruggere ogni percezione di future prospettive alternative. Una raffinata strategia atta a sottrarre la gioia e la felicità dalla vita.

Nessun commento:

Posta un commento