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giovedì 19 marzo 2020

La Natura in Elisée Reclus

Per quanto sia difficile, se si vuole evitare ogni interpretazione anacronistica o illegittima, è importante contestualizzare l’approccio di Reclus alla natura, una tematica connessa alle problematiche attuali dell’ecologia e dell’ambientalismo. Reclus è un uomo profondamente legato alla sua epoca, come attestano i suoi diversi campi d’impegno, pur restando un visionario e un innovatore, proprio e soprattutto grazie ai suoi interessi scientifici: di qui la sua attualità sotto vari aspetti. Sulla natura, Reclus è erede dei contributi di Humbolt e di Ritter, il cui metodo, caratteristico di una “storia naturale” uscita dall’Illuminismo, si basa sull’esplorazione del territorio, sull’osservazione e sulla classificazione dei dati. Reclus prende atto dei progressi tecnici della sua epoca, con le loro conseguenze positive e negative, e quindi pone l’accento sui guasti all’ambiente, di natura fisica ma anche estetica, basandosi principalmente sulle opere di George Perkins Marsh. Da Carl Ritter e dalla propria educazione protestante, Reclus prende una concezione forte di un rapporto armonico tra umanità e natura. 
Sarebbe però un forzatura ritenere che egli ne tragga una visione gnostica, teleologica o monista del mondo, anche se spesso in lui si presentano tendenze organiciste, tipiche dell’epoca in cui viveva. L’evoluzione della sua opera geografica, che passa da un approccio inizialmente molto fisico, razionalista, a uno più sociale e politico, mette in luce così un percorso ideale rispetto al ruolo del pensiero politico nella vita della città. Questo modo di procedere è sorretto da una costante attenzione pedagogica e didattica. L’esperienza di grande camminatore e di viaggiatore rafforza il suo senso estetico davanti ai paesaggi e alla natura in ogni sua manifestazione e a tutti i livelli (dal fiore di campo alle alte montagne). Quest’intimo connubio di passione e ragione nei confronti della natura fa di lui un uomo attuale in qualsiasi epoca.  

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