Bodo’s Project è un progetto di comunicazione “altra” per la creazione e la circolazione di scritti, foto e di video geneticamente sovversivi. La critica radicale per azzerare la società della merce; la decrescita, il primitivismo, la solidarietà per contrastare ogni forma di privatizzazione iniziando dall’acqua. Il piacere e la gioia di costruire una società dove tutti siano liberi ed uguali.
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giovedì 9 aprile 2020
L'uniformazione della vita operata dall'industrialismo
La critica dell'industrialismo è un'estensione naturale della critica anarchica dello Stato, perché l'industrialismo è intrinsecamente autoritario. Per preservare una società industriale, è necessario conquistare e colonizzare territori al fine di acquisire risorse (in genere) non rinnovabili per alimentare e ingrassare le macchine. Questo colonialismo è razionalizzato dal razzismo, dal sessismo e dallo sciovinismo culturale. Nel processo di acquisizione delle risorse, intere popolazioni devono essere costrette a lasciare la propria terra. Per convincere le persone a lavorare nelle fabbriche che producono macchine, è necessario schiavizzarle, renderle dipendenti e in vari modi sottomesse al sistema industriale distruttivo, tossico e degradante. L'industrialismo non può esistere senza un fortissimo accentramento e un'enorme specializzazione: il dominio di classe è uno strumento del sistema industriale che nega agli individui l'accesso alle risorse e alla conoscenza, rendendoli impotenti e facili da sfruttare. Per perpetuare la sua esistenza, l'industrialismo esige inoltre la spedizione di risorse da ogni punto del globo, e questo globalismo mina le basi dell'autonomia locale e dell'autosufficienza. L'industrialismo si fonda su una visione meccanicistica del mondo, la stessa visione del mondo che ha giustificato la schiavitù, gli stermini e la sottomissione delle donne. Dovrebbe essere ovvio a tutti che l'industrialismo non solo opprime gli esseri umani, ma è anche fondamentalmente distruttivo a livello ecologico.
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