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giovedì 16 aprile 2020

NINNA NANNA DEL VAGABONDO - Woody Guthrie

Va a dormire stanco vagabondo
Lascia che le città scorrano lentamente
Ascolta il canto d'acciaio delle rotaie
Questa è la tua ninnananna

Sì lo so che i tuoi vestiti sono logori e laceri
E i tuoi capelli stanno diventando grigi
Ma rialza la testa e sorridi ai guai
Un giorno troverai anche tu pace e riposo

Adesso non preoccuparti del futuro
Lascia che il domani vada e venga
Stasera hai un garage bello caldo
Senza tutto quel ghiaccio e la neve

Ora va a dormire mio stanco vagabondo
Lascia che le città scorrano lentamente
Ascolta il canto d'acciaio delle rotaie
Questa è la tua ninnananna

Sì lo so che la polizia ti crea problemi
Loro procurano grane ovunque
Ma quando morirai e andrai in cielo
Non troverai di certo sbirri lassù

E non lasciare che il tuo cuore soffra
Perchè la gente ti chiama barbone
Se tua madre è ancora viva lei ti ama
E allora sei anche tu figlio di una madre

Ora va a dormire mio stanco vagabondo
Lascia che le città scorrano via lentamente
Ascolta il canto d'acciaio delle rotaie
Questa è la tua ninnananna
Considerato il più grande cantante folk nordamericano della prima metà del XX secolo, Guthrie proseguì sulla strada dello svedese (Joe Hill) e, sulla scia dei cantanti anarcosindacalisti legati all’IWW, prese parte all’Alamanac Singers e alla People’s Songs, gruppi di artisti militanti che sostenevano le lotte dei lavoratori. Ricco di commistioni e influenze (la musica irlandese e il blues nero, per esempio), il suo repertorio includeva più di un migliaio di canzoni di protesta. I suoi testi parlavano di banditi generosi e di anarchici assassinati; con la sua chitarra e la sua armonica raccontava di vecchi e bambini, ma anche di boschi, montagne e praterie. Sempre in viaggio, per tutto il Paese, suonava con una chitarra che mostrava la scritta: Questo strumento ammazza i fascisti. Woody Guthrie ha lasciato una memoria importante dei conflitti del suo tempo, con canzoni come quelle sulla costruzione della grande diga Bonneville (Columbia Ballads, 1937), o le ballate per Sacco e Vanzetti (1946), o ancora le Dust Bowl Ballads (1935), quando l’estremo sud del Texas venne sconvolto da una violenta tempesta di polvere che costrinse i contadini a una grande ondata migratoria verso la California. Tra le ballate che Guthrie dedicò a quell’evento, compare anche Tom Joad, una composizione di sette minuti ispirata al romanzo di John Steinbeck Furore. Durante gli anni Sessanta, Woody Guthrie fu il principale ispiratore dei cosiddetti cantanti folk della seconda generazione: Bob Dylan, Joan Baez, John Mayall, Donovan, i Grateful Dead, che tentarono, non sempre con successo, di far rivivere il suo spirito con strumenti elettronici. Ma la sua musica e le sue parole riecheggiano tuttora nelle piazze dove si combatte contro la globalizzazione.

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